VOCE
Cultura
13.12.2018 - 20:54
Sono tremila i libri di Gian Antonio Cibotto mandati al macero dopo una cernita fatta su 45mila volumi donati all’ente e alla biblioteca dal grande scrittore polesano.
Pesanti, se non fisicamente quintali e quintali, nel cuore di molti bibliofili polesani e non, come macigni.
In tanti a Rovigo e non solo - Vittorio Sgarbi in primis - avrebbero pagato per poter dare un’occhiata a quello scarto e avere un ricordo.
Ma aldilà del cuore e del buon senso comune, c’è la scelta, che il consiglio direttivo dell’Accademia dei Concordi rivendica come legittimo.
Nell’attesa che i consiglieri del cda e lo stesso assessore alla Cultura Alessandra Sguotti possano leggere il testamento di Cibotto, durante il cda straordinario di due settimane fa, è stato spiegato come si è arrivati allo smaltimento di tremila volumi appartenuti a Gian Antonio Cibotto, che negli ultimi anni della sua vita aveva cominciato già a donare volumi all’ente.
Tre professionisti, incaricati dalla Fondazione Cariparo insieme alla curatrice del riordino, la dottoressa Antonella Turri dell’Accademia dei Concordi, hanno catalogato questa enorme mole di volumi.
Insieme ai libri di Cibotto c’erano anche cartoline e altre riviste appartenenti all’Accademia dei Concordi.
Spiega l’assessore alla Cultura Sguotti: “Prima di mandare al macero questi tremila volumi, l’Accademia ha avviato un percorso per donarli al sistema bibliotecario provinciale, ma in realtà ci si è presto resi conto che le volontà testamentarie dettate dalla curatrice del testamento di Cibotto, la nipote dello scrittore Annamaria Battizocco erano quelle di donare all’Accademia dei Concordi. Non si sarebbe potuta fare alcuna altra donazione”.
Il chiarimento interno al cda dell’Accademia - è stata la stessa vicepresidente Valentina Noce, amica di Toni Cibotto a chiedere un cda straordinario - non è ancora concluso. Infatti i consiglieri nominati dal comune e dalla provincia hanno chiesto di prendere visione del testamento di Cibotto.
Rimane una domanda, che è forse ontologica del rapporto tra Accademia dei Concordi e Comune: perché di questa catalogazione, cernita e smaltimento di ben tremila libri non sono stati informati i consiglieri del cda dell’Accademia nominati dal Comune, visto che i beni librari sono al 50% del Comune?
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