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Dopo il referendum
18/12/2018 - 18:17
Fusioni addio. Il “no” di Frassinelle congela gli animi: e anche chi (leggasi alla voce Occhiobello-Canaro e dintorni) aveva iniziato a ragionare di una grande aggregazione ora fa un passo indietro.
Il “no” dei cittadini, risuonato domenica notte a Frassinelle, fa troppa paura. “Non si smuoverà più niente - concorda il presidente provinciale della Cna David Gazzieri, scuotendo la testa - ma attenzione: la gente non capisce che questi processi sono ormai inevitabili. Presto o tardi saranno fatti comunque, con il loro consenso o senza, e decretati dall’alto. A quel punito, però, non ci saranno le agevolazioni economiche che si potevano ottenere adesso”.
Le associazioni di categoria guardano con preoccupazione al fallimento del referendum per la fusione nel cuore del Polesine, il secondo dopo il flop di Civitanova. Cna, in particolare, è da sempre in prima linea nel sostenere le aggregazioni.
Per Gazzieri, comunque, la stagione delle fusioni non è finita. “Spero ci sia ancora spazio per le aggregazioni. Resto un ottimista, e confido che ci sia ancora la voglia e l’idea di raggrupparsi. Certo visiti i risultati delle urne sarà sempre più difficile”. E ipotizzare nuovi referendum, ora, sembra davvero utopia.
Il servizio completo sulla Voce in edicola mercoledì 19 dicembre.
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