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Sacrestia mangiata dal tarlo

Preziosi arredi in forte pericolo

Sacrestia mangiata dal tarlo

Da alcuni anni ormai suscitano grande preoccupazione i pericolosi attacchi inferti dal tarlo ai preziosi arredi che adornano la Sacrestia capitolare.

Realizzati tra il 1687 e il 1691 nella bottega di Giacomo Piazzetta, padre del pittore Giovanni Battista, su commissione della Confraternita, oggi Scuola, “Santa Maria della Carità di Venezia”, furono ceduti ad un antiquario dopo la soppressione decretata da Napoleone nel 1806. Vennero acquistati a rate dalla Fabbriceria della Cattedrale nel 1821, mentre la nuova fabbrica era ancora in fase di costruzione.

La serie inestimabile di mobili comprende un armadio grande, due armadi piccoli e un dossale, tutti con intagli decorativi e statue. Alla fine del secolo scorso, l’intero complesso scultoreo fu oggetto di un importante intervento da parte della Soprintendenza per limitare i danni provocati da un grave attacco xilofago.

Trascorso circa un ventennio, il fenomeno si ripresentò in forma più grave tanto che l’arciprete monsignor Furini, molto allarmato per questo, inviò nel 2016 una richiesta di intervento urgente alla Soprintendenza di Verona. 

Sulla "Voce" di martedì 8 gennaio l'articolo completo.

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