VOCE
Rovigo
16.01.2019 - 20:06
Dopo la magra figura fatta dall’amministrazione comunale di martedì sera ci si mette al lavoro per trovare una soluzione per via Munerati. L’obiettivo ora è di non lasciar cadere nel vuoto l’annuncio fatto dal vicesindaco Andrea Bimbatti per la creazione di un tavolo tecnico per una soluzione che possa limitare i disagi dei residenti di Cantonazzo e Granzette dovuto alla parziale chiusura al traffico in via Munerati.
La prima cosa da fare, però, è la tara su quanto emerso al consiglio comunale di martedì, quando per circa un’ora e mezza i lavori dell’aula son stati sospesi per affrontare il tema via Munerati con i residenti di Cantonazzo, Granzette e Concadirame. Un’ora e mezza in cui dirigenti e assessori del Comune son stati sommersi da polemiche, critiche e rabbia. Un’ora e mezza nella quale non sono riusciti a dare risposte e a prospettare soluzioni per smorzare la rabbia e la protesta. Anzi alimentandola con interventi e dichiarazioni superflue o tendenti a giustificare cose che non avevano a che fare con il problema sollevato dai residenti. Insomma non una bella figura di fronte a chi chiedeva soluzioni concrete per risolvere un disagio che dura da alcuni mesi e che è destinato a rimanere tale per altri mesi dato che l’intervento sulla condotta fognaria di via Munerati non partirà prima della fine di febbraio e che, se tutto andrà bene, durerà per almeno tre mesi.
In aula il dirigente ai lavori pubblici, Michele Cavallaro aveva spiegato che la soluzione di via Grandi non è possibile perché costosa e per l’impossibilità, a suo dire, di un’occupazione temporanea della strada per motivi d’urgenza. Ora invece si stanno effettuando verifiche per vedere se nelle pieghe della normativa esiste la possibilità di percorrere questa ipotesi.
Lo stesso consigliere comunale Matteo Masin, in aula, ha presentato una interpellanza per cercare il modo di sistemare il tratto di stradone che collega via grandi a via Munerati e via Bassa. Masin propone di convocare i proprietari dei terreni sui quali passa questa strada di campagna chiedendo loro se sarebbero disponibili a formalizzare un accordo “non obbligatoriamente a titolo oneroso, un comodato. In questo modo i privati si libererebbero dalle responsabilità”.
Potrebbe essere questa un’ipotesi percorribile, l’obiettivo da perseguire in tempi brevi dal tavolo tecnico annunciato martedì e al quale parteciperanno assessori, dirigenti e rappresentanti dei comitati delle frazioni interessate.
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