VOCE
BOTTA E RISPOSTA
18.01.2019 - 21:02
“Rimarrebbe vuoto un immenso immobile e ne soffrirebbero tutte le attività intorno”
E’ botta e risposta tra il presidente del tribunale Angelo Risi, che nei tavoli anche in prefettura ha esposto l’idea di utilizzare il Censer come nuovo polo della giustizia, e il sindaco Massimo Bergamin, che nutre forti dubbi sull’utilità della soluzione prospettata.
“Non sono chiuso a priori - dichiara il primo cittadino - All’unico tavolo in Prefettura a cui ho partecipato, ho espresso le mie perplessità. Spostare il Tribunale dalla sua attuale locazione al Censer - oltre a lasciare un enorme immobile vuoto in centro storico - significherebbe che molte realtà di ristorazione, servizi, logistica perderebbero un importante punto di riferimento”.
E aggiunge: “Non ho visto progetti concreti su cui esprimere pareri”.
“In quella occasione, quindi, ho solo espresso tale preoccupazione oltre al fatto che non ho visionato progetti concreti sui quale, eventualmente, esprimere un giudizio insieme alla mia maggioranza”.
Bergamin quindi apre un dialogo con il presidente Risi e aggiunge: “Detto ciò, consapevole dell'importantissimo servizio svolto dalla giustizia a favore della comunità, durante il periodo natalizio appena trascorso, ho avuto contatti diretti con alcuni membri della Giunta della Regione Veneto con i quali ho parlato proprio della situazione del Tribunale rodigino”.
Il sindaco riconosce che “la dislocazione dei diversi uffici sparsi sul territorio non è certo funzionale alle attività giurisdizionali ed è per questo che stiamo valutando le alternative possibili in un'ottica di condivisione e reciproca collaborazione tra istituzioni”.
E a “testimonianza dell'interesse verso la giustizia e, a supporto di tale servizio - conclude - ho sottoscritto proprio oggi il progetto ‘Lis’ finanziato dalla Regione Veneto che impegna il Comune di Rovigo a selezionare 14 persone che supporteranno le diverse attività svolte all'interno del Tribunale di Rovigo”.
Tra i disagi che il presidente del tribunale Risi ha sottolineato la non conformità dei locali alla destinazione pubblica dell’immobile di via Verdi. “I bagni per l’utenza sono indecorosi, non ci sono accessi per i disabili. Inoltre per legge dovremmo ospitare dignitosamente il Consiglio dell’ordine degli avvocati il quale ha anche un ruolo di mediazione tra gli opposti interessi per evitare che si ricorra in tutti i casi all’autorità giudiziaria. Al momento hanno una piccola stanza soltanto”.
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