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Traffico illecito di rifiuti, Crepaldi patteggia 10 mesi

Il dipendente della Coimpo accusato insieme ad altri cinque di traffico illecito di rifiuti.

Traffico illecito di rifiuti, Crepaldi patteggia 10 mesi

Dieci mesi (pena sospesa) è il risultato del patteggiamento richiesto e ottenuto oggi, 21 gennaio, per Mario Crepaldi, dipendente della Coimpo e di fatto direttore, coinvolto sia nel caso delle quattro morti nell’azienda che trattava i fanghi, sia nella successiva indagine per traffico illecito di rifiuti.

All’udienza davanti al giudice Raffaele Belvederi, ieri c’era il procuratore della repubblica di Venezia Giovanni Zorzi e l’avvocato Massimiliano Ponzetto di Adria, legale di Crepaldi.

L’avvocato Marco Petternella ha reiterato l’eccezione sulla posizione di responsabile civile del fallimento della Coimpo, visto che non nessuno si è insediato nel passivo. Ma l’eccezione è stata rigettata.

Si trattava di un stralcio dell’inchiesta nata dopo le indagini per l'incidente mortale del 22 settembre 2014 per il quale è in corso il processo per omicidio colposo. Il 10 dicembre del 2017 erano stati arrestati i vertici di Coimpo e Agribiofert, relativamente all'accusa di traffico illecito di rifiuti. Già Glenda Luise, Alessia Pagnin e Rossano Stocco hanno patteggiato una pena di 8 mesi sospesi ciascuno, mentre Gianni Pagnin e Mauro Luise sono a processo. Con Ministero dell'Ambiente, Regione, Provincia, Legambiente e i Comuni di Adria e Pettorazza costituiti parte civile.

Tra le eccezioni l’inutilizzabilità e nullità di alcune intercettazioni telefoniche, di alcuni campionamenti, per alcune captazioni ambientali e un difetto di competenza, da parte degli avvocati Petternella e Bardelle. L'accusa per le attività di Coimpo e Agribiofert è stata portata avanti nei confronti di 28 altri imputati in un filone parallelo della Dda di Venezia.

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