“Non bastano parole, fuori le prove”

“Se ci sono irregolarità nell’operato della polizia locale devono essere segnalate in modo preciso e circostanziato. Nel caso si dovrà muovere la procura della repubblica”. Il caso vigili non si attenua, e dopo la segnalazioni sul modo “poco ortodosso” di spiccare multe per divieto di sosta in città, ieri l’assessore Stefano Falconi ha incontrato il comandante dei vigili urbani Giovanni Tesoro.

“Presto - spiega l’assessore alla polizia locale - daremo una serie di informazioni, in una conferenza stampa congiunta. Il comandante mi ha assicurato che gli agenti del comando di Rovigo non fanno multe utilizzando la propria auto privata. Nessuna sanzione in borghese e pieno rispetto delle norme”. Nonostante le rassicurazioni di Falconi, però, la sede dei vigili da giorni, anzi da settimane o forse mesi, è attraversata da veleni, sospetti, accuse e diffidenze. Segnalazioni su presunti modo poco ortodossi di multare auto in divieto di sosta, addirittura con una irregolare discrezionalità sul modo di compilare verbali e notificare sanzioni. Come le irregolarità segnalate dall’esposto anonimo, inviato anche alla procura, nel quale si denunciano comportamenti fuori regola dei vigili urbani.

"Se queste segnalazioni - tuona Falconi - fossero vere sarebbe molto grave. ma è materia da procura della repubblica. Quando si lanciano accuse gravi, che sfociano nell’abuso d’ufficio o altro, occorre non parlare con vaghezza. Servono segnalazioni circostanziate, prove, se ci sono. E quindi se c’è qualcuno che sa qualcosa che metta quello che sa per iscritto in un esposto circostanziato e non anonimo, che faccia una denuncia come si deve e a chi di dovere”. Le parole di Falconi più che un consiglio assomigliano tanto ad una sfida, come dire: gola profonda, se ci sei batti un colpo, ma un colpo a vero, dritto a bersaglio”.