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POLIZIA LOCALE

Vigili in borghese, “fanno corsi?”

Vigili in borghese, “fanno corsi?”

L'assessore Stefano Falconi

La questione delle multe in borghese tra i vigili urbani, tiene ancora banco a Palazzo Nodari e lunedì sera nell'ora delle interrogazioni e delle interpellanze è stato il consigliere del Movimento 5 Stelle Francesco Gennaro a punzecchiare l’assessore alla polizia locale Stefano Falconi e il sindaco Massimo Bergamin sulla formazione degli agenti di polizia locale.

In particolare, premette il consigliere Gennaro: “Gli agenti di polizia locale con funzioni investigative da poliziotto in borghese, che pure vengono utilizzati in molte città italiane, devono aver seguito un corso specifico. Chiedo dunque se il comandante Giovanni Tesoro e i suoi uomini hanno fatto questo specifico corso”.

Candidamente l’assessore Stefano Falconi risponde che deve verificare questa circostanza in particolare e in genere tutta la questione, che come ha dichiarato anche alla stampa, sta valutando prima di tirare le conseguenze: “Certo è che ho letto la norma del codice della strada ed espressamente consente ai pubblici ufficiali di agire in borghese”. L’articolo 4 del codice della strada a cui fa riferimento Falconi, impone anche al pubblico ufficiale di essere riconoscibile con un distintivo.

L’affare multe in viale Oroboni è scoppiato quando un agente dei vigili urbani ha raccontato che è frequente la prassi delle “multe a tradimento”. Tesoro ha smentito di aver mai dato ordini in tal senso.

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