VOCE
Viabilità
04.02.2019 - 20:00
Una caditoia ormai collassata, la cui pericolosità è segnalata soltanto da un birillo bianco e rosso e da una corda di nylon degli stessi colori. E, poco più avanti, un chiusino molto vicino a fare la stessa fine, scoprendo sotto di sé una voragine larga quasi mezzo metro.
Via Oberdan, abbiamo un problema. E questo problema si chiama traffico. E’ un residente della zona ad alzare al voce: nei giorni scorsi, ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco Massimo Bergamin e al prefetto Maddalena De Luca, segnalando la situazione della stretta strada che da via Celio arriva in via Umberto I.
Una via che ha persino visto aumentare il traffico in seguito alla decisione di invertire il senso di marcia del comparto via Silvestri-via IV Novembre-via Verdi: un gioco dell’oca che ha come unico sbocco proprio via Oberdan, su cui si è convogliato buona parte del traffico del centro storico.
Senza però fare lavori di adeguamento. E allora, il tombino ormai ceduto e l’altro chiusino in procinto di cedere, hanno visto messa a dura prova la loro resistenza, aumentando di molto il numero di “schiacciate” che sono costretti a subire ogni giorno. Secondo una stima fatta da un residente, il numero di veicoli che passa per la stradina del centro, ogni giorno, oscilla da un minimo di 2.340 autovetture a un passio di 3.900. Con lo stress conseguente per la tenuta dei tombini.
Ma non solo. La strada è stretta, e prevede il parcheggio da un lato. In corrispondenza con il tombino ceduto, e segnalato con un birillo, la corsia si riduce ulteriormente, con tutti i rischi del caso. Ma non è tutto: quando di lì devono passare i mezzi pesanti (su tutti, i camion della raccolta rifiuti) si crea un vero e proprio tappo che rallenta la viabilità.
Per non parlare, poi, delle auto parcheggiate in divieto di sosta - quando non davanti a passi carrabili - che complicano ulteriormente il quadro della situazione. Non manca persino chi si infila contromano (specialmente la sera) da via Umberto I.
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