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Rivoluzione in atto alla Bocchi, si profila una maggioranza rosa

In corso la partita per il rinnovo del consiglio di amministrazione.

Rivoluzione in atto alla Bocchi, si profila una maggioranza rosa

Lavori in corso alla fondazione Carlo Bocchi per il rinnovo del cda arrivato a scadenza. Tre membri su cinque (Antonio Giolo, Romano Biasin e Paolo Rigoni) devono lasciare perché hanno completato il secondo mandato; gli altri due Manuela Melato e Aldo Rondina sono ancora in corsa. In base allo statuto i membri vengono nominati uno ciascuno: da Regione, diocesi, ufficio scolastico e Comune uno per la maggioranza, uno per la minoranza. Non è previsto nessun gettone di presenza, né per il presidente né per i consiglieri.

Ogni forza politica, civica o partitica, sta lavorando in silenzio dietro le quinte per piazzare i propri uomini. La maggioranza civica ha già individuato il nome che quasi sicuramente succederà a Giolo nella carica di presidente, si tratta dell’ex preside Giovanni Orlandi, vicino a Barbierato, persona molto nota e stimata per il suo impegno nel volontariato e in parrocchia. Da parte sua la diocesi è orientata su Damiana Rigoni apertamente simpatizzante dei civici. Rondina non ha più l’appoggio della maggioranza a palazzo Tassoni, ma non si è arreso e sta tentando di strappare la nomina della Regione.

A Venezia sono arrivate quattro candidature, quasi sicuramente la spunterà Cinzia Sacchetto di provata fede leghista. La volta precedente la Regione aveva nominato Melato, allora first lady di Bobo, ma la partita per lei non è chiusa è potrebbe avere l’investitura della minoranza. Ma il fronte dell’opposizione ha altre due opzioni. Qualcuno vorrebbe indicare Monica Stefani, ma qualche altro storce il naso per un eccesso di simpatie civiche da parte della befana. Il Pd vorrebbe mettere un proprio rappresentante, ma sono talmente scarse le possibilità di riuscirci che ancora non ha deciso il candidato, per non bruciare inutilmente un nome. Così a favore di Melato gioca il fatto, non tanto che la maggioranza dell’attuale minoranza è largamente di centrodestra, quanto il fatto che sarebbe l’unica superstite del cda uscente. Oltre al fatto che in tanti vedono con simpatia il suo spirito battagliero. La quinta casella è per il mondo della scuola: molti indizi portano in via Dante Alighieri e precisamente alla preside del liceo Bocchi-Galilei Silvia Polato, politicamente non identificabile.

Se così stanno le cose, in fondazione sta maturando una vera e propria rivoluzione: cambia il rapporto uomini-donne passando da 4-1 a 1-4 e per la prima volta si avrà una maggioranza rosa. E non è escluso che qualora si arrivasse alla riconferma di Melato, anche per un fatto di esperienza e continuità della precedente gestione, da tutti apprezzata, la solidarietà femminile potrebbe portare per la prima volta una donna alla guida della più prestigiosa istituzione culturale cittadina.
La fondazione ha sede nell’omonimo palazzo in corso, è stata costituita nel 1874 su lasciato del nobile Carlo Bellino Bocchi.

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