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TRIBUNALE

S'inventa la missione segreta per fuggire dal matrimonio

Con una falsa mail del comandante generale la invita a lasciare casa e cellulare. Lei ci crede, scappa dai genitori e quando torna non trova anello, soldi e telefono

S'inventa la missione segreta per fuggire dal matrimonio

Con una falsa mail del comandante generale la invita a lasciare casa e cellulare lei ci crede, scappa dai genitori e quando torna non trova anello, soldi e telefono

L’amore a volte fa brutti scherzi, ma quello subito da una dottoressa di 46 anni a due passi dall’altare è da trama di commedia all’italiana.

Lui, 53 anni, di Bologna, le racconta di essere un pilota dell’aviazione, di avere un matrimonio fallimentare alle spalle, divorziato con figli. Lei, medico, impegnata nella sua professione, pensa di aver trovato l’uomo della sua vita. Oltre quattro anni di amore in cui lui, per lavoro o per impegni familiari, si allontana, ma l’amore cresce nella routine di tutti i giorni. Tanto che i due vanno a convivere a Santa Margherita d’Adige (Padova) e decidono di sposarsi.

Ma a due settimane dal matrimonio, nel marzo del 2015, lui si inventa un impegno professionale improvviso e improrogabile: una missione segreta di carattere internazionale.

Alla donna arriva addirittura una mail del comandante di stato generale che la invita a chiudere casa e a spegnere il cellulare perché anche la sua vita è in grave pericolo. Mai e poi mai la dottoressa si sarebbe immaginata che era tutta una montatura del suo convivente.

La donna lascia l’appartamento che hanno in comune e si rifugia dai genitori. Nel frattempo l’uomo entra in casa (possiede le chiavi) e ruba un anello con diamanti di 5mila euro, due tablet, un telefono cellulare, che rivende a un pakistano per 120 euro e soldi in contanti.

Quando la bugia e l'inganno del cuore viene a galla, però, è la fidanzata tradita che si rivolge alla questura di Rovigo per fare una denuncia. La squadra mobile di Rovigo con la procura indagano insieme ai colleghi di Bologna e rintracciano il 53enne, che di fatto operava come commerciante, aveva aperto due partite Iva, poi chiuse. Ma non era certo un aviatore.

Ora l’uomo è imputato per furto aggravato dall’abuso di relazioni di coabitazione e di falso. Infatti tra le accuse c’è anche la presentazione di una falsa denuncia a pubblico ufficiale all’anagrafe di Santa Margherita d’Adige per smarrimento della carta d’identità in modo da ottenere un duplicato in cui fosse scritta come professione “militare”. Evidentemente la sua vera passione.

L’uomo è difeso d’ufficio dall’avvocato di Bologna Livio Luca Corrado Lantini, mentre la donna si è costituita parte civile con l’avvocato Elisa Segatel del foro di Padova. Ieri il giudice Laura Contini ha sentito gli ufficiali di polizia giudiziaria e il pakistano che ha comprato il telefono dall’uomo. L’udienza è stata rinviata al prossimo 24 maggio.

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