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Casa di riposo, testimonianza shock

E Barbierato si scaglia contro un sindacalista

Casa di riposo, testimonianza shock

Segnalazioni gravissime quelle fatte da un cittadino di Ca’ Emo, l’altra sera all’incontro pubblico della giunta con la comunità locale. Segnalazioni dettagliate perché arrivate da un familiare di una persona ospitata nella struttura di riviera Sant’Andrea.

Segnalazioni di cui il sindaco Omar Barbierato ha preso nota, anche se non è apparso del tutto sorpreso. Segnalazioni che da un lato confermano le condizioni inaccettabili in cui si trovano a lavorare gli operatori socio sanitari per gli orari massacranti a cui sono sottoposti, dall’altro evidenziano un preoccupante calo della qualità dei servizi erogati.

Servizi che appaiono non rispondenti alla dignità delle persone ospitate che stanno trascorrendo l’ultimo tratto della loro vita, molte di loro in situazione di non autosufficienza. Segnalazioni che necessitano un’approfondita verifica. Il cittadino ha reso noto che più volte ha cercato di parlare con il direttore Mauro Badiale, ma non è mai riuscito ad avere un appuntamento.

La testimonianza di questo cittadino ha scosso l’uditorio e lo stesso Barbierato, il quale è arrivato a dire: “Vedo tanta amarezza e sconforto nei lavoratori, ormai sono alla rassegnazione, credo si sentano delusi anche dal sottoscritto”.

Ed ha aggiunto: “Da quanto mi segnalano, la situazione va sempre peggio”. Quindi ha proseguito con l’affondo a un sindacalista, sia pure non citandolo. “Qualcuno dei sindacalisti - ha detto - ha tirato gli orecchi alla politica, ma non ha ancora denunciato il direttore per comportamenti antisindacali”. Ed ha rincarato la dose, parlando dell’ospedale: “Quel sindacalista che non ha ostacolato, anzi favorito l’unificazione delle Ulss impoverendo la città non solo dal punto di vista occupazionale, ma anche dei servizi socio-sanitari”.

Ritornando sulla Casa di riposo, Barbierato ha precisato che “i due membri del cda da me nominati, Visentini e Mori, non hanno votato il bilancio previsionale che ha tagliato il salario accessorio variabile. Quel bilancio - ha ribadito - è stato votato da Passadore, Bertaglia e Bisco scelti dall’allora sindaco Barbujani”.

Così ha annunciato una mozione per chiedere alla Regione di modificare gli standard perché “si sono invertite le necessità in quanto le persone non-autosufficienti sono di gran lunga superiori delle altre, pertanto necessitano di maggior assistenza, mentre i parametri lavorativi sono tarati su qualche decennio fa”.

Intanto torna la mobilitazione in riviera Sant’Andrea. E’ questa la decisione presa dall’assemblea, numerosa e compatta dei lavoratori, riunitasi martedì pomeriggio.

Sulla "Voce" di giovedì 7 febbraio l'articolo completo.

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