VOCE
Comune
14.02.2019 - 20:09
Venerdì il centrodestra si gioca l’ultima carta. I vertici di Lega e Forza Italia si incontreranno per la terza volta in meno di due settimane per cercare di sbloccare la crisi scoppiata con l’azzeramento della giunta da parte di Massimo Bergamin e il gelo sceso fra il primo cittadino e tutti i gruppi di maggioranza. A partire proprio dalla Lega.
La nuova giunta era attesa per venerdì mattina, i rumors di palazzo ieri davano per imminente l’annuncio del nuovo esecutivo, formato da cinque o sei assessori in attesa di tempi migliori. Potrebbe però slittare di un altro giorno perché per il pomeriggio di oggi è stato fissato il vertice fra partiti e Bergamin. L’ultima carta, che è anche l’ultima spiaggia, per puntellare una maggioranza che in ogni caso resta spaccata e con numeri risicati. E lo dimostra la riunione di ieri mattina convocata dal sindaco per il bilancio 2019. Disertata da tutti i gruppi di maggioranza a parte Presenza Cristiana. Nell’ufficio del sindaco si sono ritrovati solo Alba Rosito, di Pc e Antonio Rossini (Fare). Nessun altro, anche se alcuni consiglieri hanno mandato comunicazioni scritte per giustificare la propria assenza.
Gioved' mattina, poi, circolava la voce che se il sindaco riuscirà a presentare una giunta si tratterà di una squadra incompleta, fatta per non lasciare ancora la città senza assessori, visto che una giunta manca dallo scorso 31 gennaio e il sindaco in più occasioni ha assicurato che il nuovo governo della città sarà pronto entro questa settimana. Una giunta che secondo i più duri nell’ostracismo verso Bergamin, sarà senza esponenti di Forza Italia e probabilmente senza leghisti. Poi, nel primo pomeriggio, si sono diffuse le prime voci di possibili incrinature nel fronte dei consiglieri comunali del Carroccio. Resta però la freddezza, anzi l’incomunicabilità, evidenziata anche dell’ennesima assenza del sindaco alla riunione della Lega di mercoledì sera (“Non è più dei nostri”, ha affermato un leghista). E così le possibilità di una giunta non del tutto monca hanno ripreso quota.
Lo stesso Toni Da Re, plenipotenziario regionale del Carroccio ha messo in acqua l’ultima scialuppa di salvataggio: “Domani sarò a Rovigo (oggi ndr.) e vedremo. Ci incontreremo con sindaco, consiglieri, partiti del centrodestra per cercare una soluzione. La volontà è di portare a termine il mandato”.
E i punti del famoso documento spedito al sindaco (nuova giunta, reset delle società partecipate)? “Li analizzeremo uno ad uno - dice Da Re - e cercheremo la soluzione”. Quindi venerdì mattina non ci sarà una nuova squadra del sindaco? “Non lo so - puntualizza - a me interessa la tenuta della maggioranza. Ma per far stare in piedi la giunta serve una maggioranza, quindi prima occorre compattare la coalizione, poi formare la squadra”.
Oggi però i summit potrebbero essere più di uno, prima fra Da Re, sindaco e i consiglieri leghisti. Poi con Piergiorgio Cortelazzo, numero uno di Forza Italia e i forzisti. Gli angoli da smussare però restano molti, a cominciare da eventuali nomi per la giunta. Il sindaco sarebbe orientato a nominare ancora Susanna Garbo, Alessandra Sguotti e Gianni Saccardin, nomi, soprattutto gli ultimi due, che incontrano il veto della Lega. Possibile però che Bergamin aspetti un altro giorno prima di varare una giunta senza partiti, che avrebbe scarse possibilità di tenuta, e aspetti l’ultima spiaggia di oggi pomeriggio. Sperando magari che già oggi dal suo partito arrivi qualche segnale distensivo, e magari qualche nome per l’esecutivo, come Raule o Aretusini.
Fra i due consiglieri ad andare all’incontro convocato dal sindaco di giovedì c’era invece Antonio Rossini: “Io mi riconosco nella minoranza consiliare che si preoccupa del bene pubblico. E mentre parte della maggioranza decide se sostenere o meno il sindaco e parte della minoranza attende di sapere cosa succederà, continuerò a partecipare alle riunioni comunali per il bilancio previsionale, affinché vengano inserite risorse in linea con alcune esigenze dei cittadini”.
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