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CRISI a ROVIGO

Quattro ore di passione... e retroscena

A cena i leghisti: "Cortelazzo, veniamo tutti con te?

Quattro ore di passione per la maggioranza riunita ieri fino alle 23 nella sala giunta di Palazzo Celio.

Quando i morsi della fame si sono fatti sentire qualcuno è sceso a prendere i panini, ma è stato al termine della riunione, finita con un nulla di fatto, che la spaccatura è apparsa ancora più netta, con i gruppi divisi sulla cena da consumare, paradigma di una crisi di governo della città.


Alba Rosito è uscita per prima e non ha rilasciato alcuna dichiarazione se non: “Io non faccio politica”. Come se non fosse lì dentro a decidere (anche) del futuro di Gianni Saccardin, oltre che della città. Come se stare in consiglio comunale non fosse in sé “fare politica”. Ma è così disonorevole, poi, dottoressa?


Paolo Avezzù, con la sua memorabile agenda sotto braccio è stato il secondo a sfilarsi dal gruppo, pacca sulle spalle a Bergamin e rassicurazione anche sui “suoi”, Sergi e Paron, che si sono tirati fuori dalla riunione al vertice: “Ci parleremo”.


Il gruppo della Lega, poi, ha tenuto bene le distanze da Massimo Bergamin, uno da una parte e gli altri dall’altra, a scuotere la testa. “No ghe semo”. Non ci siamo. Qualcuno ha anche offerto a Piergiorgio Cortelazzo: “Veniamo via con te?”. A cena, sia chiaro. Alla pizzeria Vesuvio, come ha deciso il commissario provinciale di Forza Italia.

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