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TEATRO FERRINI

Brutti ma buoni, soprattutto bravi

Il gruppo di Arre si è presentato con il pezzo d’origine, la commedia “Na casa senza na donna”

Brutti ma buoni, soprattutto bravi

Il gruppo Arre al teatro Ferrini di Adria

Il gruppo di Arre si è presentato con il pezzo d’origine, la commedia “Na casa senza na donna”

Il tutto esaurito non è una sorpresa perché il sold out era stato annunciato da tempo; il pieno di risate non era scontato ma alla fine è stata una vera e propria standing ovation per la compagnia Brutti ma buoni di Arre che sabato sera ha aperto la rassegna “Una sera a teatro” promossa dal Ferrini.

E il gruppo padovano si è presentato con il pezzo d’origine, la commedia “Na casa senza na donna” con testo e regia di Nicoletta Bauce che ha segnato l’esordio della compagnia teatrale nel non molto lontano 2012. Subito la compagnia amatoriale è stata “travolta” da un successo oltre ogni aspettativa, spronando ogni attore a continuare con innumerevoli rappresentazioni e immense soddisfazioni. Successo tributato anche sabato sera dal Ferrini gremito con la partecipazione del sindaco Omar Barbierato che ha voluto presenziare all’inaugurazione della rassegna oltre a dare il benvenuto alla compagnia a nome della città.

Sul palco artisti amatoriali ma che vivono il teatro con grande passione e forse per questo hanno saputo trasmettere qualche emozione in più: Nicoletta Bauce nei panni di Etta, Antonello Rizzi che ha impersonato il marito Beppi, quindi Graziella Milan nel ruolo di Mafalda, Maria Menorello in quello di Teresa, Fabio Danieli è Cornelio e Marta Celegato nelle vesti di Pamela, chiudono Armando Volpin alias

Vincenzo e Roberto Marigo nella parte di Romeo. Aiuto regia Alice Rizzi, scenografia Amici, musiche di Luca Rizzi. La storia può apparire semplice, ma è sempre attuale nel mutare dei tempi, dei costumi e delle situazioni sociali: la moglie si senta trascurata dal marito che mette al primo posto il lavoro e la cosiddetta sicurezza per sé e la famiglia. Sicuramente la ama, ma ignora a sottovaluta certi dettagli che, come sempre, fanno la differenza: una carezza in più, un parola carina, un momento di intimità non scontato. Perché, come cantava Antonello Venditti ormai 40 anni fa, ma sempre attuale: “Tutto quello che voglio, pensavo, è solamente amore”.

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