Al via il processo per peculato, nel mirino i vigili

Al via il processo per peculato e falsa attestazione della presenza in servizio nei confronti del comandante della polizia locale Giovanni Tesoro e dell’assistente scelto Lorenzo Previati. Il procedimento nei loro confronti è stato riunito a quello relativo alla posizione del comandante della polizia di Stato Michele Fioretto, ex ispettore delle Volanti molto stimato in città, difeso dall’avvocato Valentino Menon, del foro di Padova. Fioretto deve difendersi dall’accusa di rivelazione di atti d’ufficio, e rifiuto d’atti d’ufficio.

Oggi, 21 febbraio, un’udienza filtro in cui l’avvocato Marco Petternella ha eccepito inesattezze nel capo d’imputazione di peculato, che fa riferimento ad “artifizi e raggiri” propri invece della truffa. Tesoro deve rispondere per il possesso di due telefonini sempre del Comune, nonché falsa attestazione della propria presenza in servizio. In base al capo d’imputazione,

Giovanni Tesoro, come comandante della polizia locale di Rovigo avrebbe usato la Fiat Punto per i propri spostamenti privati (il capo d’imputazione indica 13 viaggi), nonché per aver fatto uso della macchina per recarsi dall’ufficio alla sua abitazione di Rovigo (in 26 occasioni), infine per aver utilizzato il telepass di proprietà comunale per due tratte autostradali percorse con la propria vettura. I fatti si sarebbero verificati tra marzo e novembre del 2016. Previati, assistito dall’avvocato Katiuscia Carravieri, deve rispondere di peculato d’uso di un’auto del Comune. Il collegio ha rinviato l’udienza al prossimo 7 marzo.