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Verso il voto

“Un nuovo brand per la città”

“Serve un’immagine di guida di area vasta, per essere territorio attrattivo”

“Un nuovo brand per la città”

Gian Michele Gambato parla di un piano decennale per Rovigo. E subito scatta il riferimento alla durata, giusta gusta, di un doppio mandato da sindaco. Ma il vicepresidente di Confindustria Venezia-Rovigo blocca subito ogni allusione: “Fermo là - ammonisce - non facciamo dietrologie. Sono in giro da troppo tempo per cadere in questo tipo di riferimenti. Non ho tentazioni di candidarmi, io devo pensare alle politiche economiche necessarie per sviluppare questo territorio. Non sono uomo da politica”.

E così a Gambato è bastata una battuta per sgomberare il campo da chi lo vedeva come possibile candidato nella corsa a sindaco alle elezioni del prossimo maggio.

Però il vicepresidente d Confindustria non si sottrae ad alcune considerazioni sulla situazione della città e su cosa servirebbe per rilanciarla: “Occorre valorizzare il brand Rovigo, il nome, il marchio”. Un ragionamento che non ha niente a che vedere con logiche commerciali, “il nome e quindi il ruolo del capoluogo devono assumere quell’importanza che in altri territori ha il capoluogo di provincia. Serve un progetto Rovigo che possa avere un orizzonte temporale di almeno 10 anni. Questo perché è sulla media e lunga durata che si misura la bontà di una pianificazione, le cui conseguenze positive, ma purtroppo anche negative, ricadono anche a distanza di anni. Rovigo ha bisogno di essere considerata per il valore che merita”.

Un obiettivo che secondo Gambato si raggiunge “coprendo prima di tutto due buchi. Prima di tutto le buche nelle strade, e questa è una cosa che va fatta subito, anzi è già tardi. E poi quell’altro buco, questa volta figurato, dato dai rapporti fra Rovigo e il territorio circostanze. E qua torniamo al concetto di prima. Il capoluogo deve saper assumere un ruolo guida in una logica territoriale di area vasta. Avviene in provincia di Vicenza con Vicenza, nel padovano con Padova, perché non dovrebbe essere la stessa cosa in Polesine con Rovigo. Per questo parlo di brand, che possa far capire come il territorio di Rovigo sia appetibile per occasioni di sviluppo e investimento. Il territorio deve avere una sua immagine, di attrattività e credibilità”.

Gambato spiega che “Confindustria è, come sempre disponibile al confronto con le forze che vorranno candidarsi per guidare la città, e come sempre faremo valere la nostra tripla A: apolitici, apartitici e autonomi. Alla città serve un progetto trasversale che duri almeno 10 anni, dato che gli effetti delle scelte politiche e amministrative si muovono su un’onda lunga. E non c’entra niente la durata del doppio mandato. Evitare che la città possa ritrovarsi isolata, sia dal resto del Veneto, che dal resto del Polesine. Sarà una campagna elettorale breve, ma probabilmente questo è un bene”.

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