Cerca

Il caso

Strade al veleno, il sospetto in paese

A Trecenta scaricati 318 camion in 19 giorni: i residenti hanno allertato la Forestale. Giacciano, il sindaco: “E’ inquinata, recintiamo l’area”.

Strade al veleno, il sospetto in paese

L’indagine sulle strade avvelenate di 21 Comuni in Polesine (e 108 a cavallo tra Veneto, Lombardia e Emilia, dalla provincia di Vicenza fino a quella di Forlì) a causa dello spargimento di “concret green”, conglomerato cementizio usato per celare rifiuti, ceneri pesanti e scorie come cloruro, cloruro esavalente, rame, nichel e piombo, è nata nel 2014 da una segnalazione dei residenti di Trecenta, e precisamente di località Corbottolo sulle sponde del Canalbianco, all’allora corpo Forestale polesano (poi confluito nell’Arma), diretto da Alessandro De Vido.

I cittadini erano stati messi in allarme dal continuo viavai di camion sospetti (318 in meno di 20 giorni, secondo le carte della Dda), che gettavano materiale sulle strade interpoderali, dove passavano i trattori. Da questa piccola segnalazione è nata un’indagine imponente che con la sua chiusura, nel 2017, ha consentito alla Direzione distrettuale Antimafia rappresentata dal pm Giovanni Zorzi (lo stesso che ha condotto l’indagine sui fanghi inquinati della Coimpo) di chiedere il rinvio a giudizio per tre persone.

Il prossimo 20 marzo a Venezia è fissata l’udienza per il rinvio a giudizio e in quell’occasione i comuni parte offesa potranno costituirsi parte civile.

Intanto, da Giacciano con Baruchella (dove, in località Barchetta, sarebbero state stese 900 tonnellate di “concrete green”) il sindaco Natale Pigaiani ha annunciato un’ordinanza urgente per recintare l’area, “che potrebbe essere ancora molto inquinata”, ha detto.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400