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"Caldo, raccolto a rischio"

"Le piante da frutto accelerano i processi"

"Caldo, raccolto a rischio"

Gillet sulle spalle e maniche della camicia arrotolate. L’inedita temperatura primaverile di febbraio e il caldo record in Polesine rischiano di portare a gravi conseguenze per il settore primario.

C’è apprensione nel mondo polesano dell’agricoltura, i campi sono aridi, di pioggia nemmeno l’ombra.
A lanciare l’allarme è Carlo Salvan, numero uno di Coldiretti: “La stagione è particolarmente calda e l’assenza di precipitazioni sta creando qualche problema per i coltivatori, anche se, finora, non sono arrivate segnalazioni particolari” commenta il giovane presidente, in carica da quasi un anno.

E già si vedono i primi effetti: “Le piante da frutto stanno accelerando i processi naturali - osserva Salvan - alcune fioriscono, come accaduto in Puglia con pesche e mandorle. Questo può creare problemi se arriva una nuova ondata di gelo, altrettanto vale per gli ortaggi, la produzione viene messa in seria difficoltà”.

L’inconsueto caldo di febbraio spinge Salvan ad una riflessione più generale: “L’unica nota positiva è che nel nostro territorio si riesce a preparare bene i letti di semina come mais, soia e girasole e anche per i coltivatori della barbabietola - spiega il presidente Coldiretti - ma i problemi sorgeranno più avanti, nel caso in cui non arrivino nuove precipitazioni, visto che anche il grano avrebbe bisogno di risorse idriche”.

Sulla "Voce" di domenica 3 marzo l'articolo completo.

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