I mostri del Polesine
Inquinamento
05.03.2019 - 17:50
Otto giorni respirando polveri sottili. E le previsioni, anche per la giornata di domani, non lasciano presagire niente di buono. Ma da giovedì - dice l’Arpav - si potrebbe tornare a respirare.
Intanto, però, è da oltre una settimana che la qualità dell’aria in città è scadente. Da otto giorno consecutivi, la centralina dell’Arpav registra costanti sforamenti dei parametri di legge. T
Tanto che, oggi, è scattato il “semaforo arancione”, che prevede blocchi più stringenti al traffico. In particolare, da oggi - e fino a nuovo ordine - dalle 8.30 alle 18.30 non possono circolare i veicoli diesel fino all’Euro 4 compreso.
In ogni caso, il livello di concentrazione delle polveri sottili nell’aria rodigina ha subito una leggera flessione. L’ultimo dato disponibile è quello di lunedì, validato ieri dall’Arpav: due giorni fa, in ogni metro cubo dell’aria cittadina, si sono registrati 63 microgrammi di polveri sottili. Un valore che supera del 26% il limite massimo fissato dalla legge a quota 50. E si tratta, come detto, dell’ottavo sforamento di fila, e del 43esimo in questo 2019 (a fronte di un limite massimo fissato per legge a 35), iniziato da appena 65 giorni. Insomma, per più della metà dei giorni di quest’anno, l’aria di Rovigo è stata irrespirabile.
Per la giornata di domani, le previsioni dell’Arpav sono border line: il livello delle polveri previsto è infatti a cavallo della fatidica quota 50. Mentre da giovedì - dicono le previsioni - dovrebbe calare sotto il livello di guardia. Altrimenti, al decimo sforamento di file, il traffico cittadino rischierebbe davvero la paralisi con l'entrata in vigore dell'allerta rossa e la revoca delle deroghe concesse a chi lavora.
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