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IL CASO

“Serve più chiarezza sui polli”

In arrivo tra Boara e Mardimago 40mila galline. Ma intanto il cantiere è già al lavoro

“Serve più chiarezza sui polli”

In arrivo tra Boara e Mardimago 40mila galline. Ma intanto il cantiere è già al lavoro

La notizia ha preso tutti alla sprovvista, commissario compreso. L’arrivo di un allevamento intensivo di polli tra Boara e Mardimago è una notizia piombata come un macigno sulla città e, a quanto pare, nessuno in Comune, tranne il dirigente che l’ha autorizzato, ne sapeva qualcosa.

Ma ora il commissario prefettizio, Nicola Izzo, ha deciso che vuole vederci chiaro e ha disposto degli accertamenti per verificare se tutte le carte siano in regola anche e soprattutto alla luce delle lamentele dei comitati.

Il maxi allevamento che una ditta padovana sta costruendo tra Boara e Mardimago, dovrebbe ospitare ben 40mila polli in due capannoni, per 6mila metri quadrati complessivi.

A quanto pare, l’iter per l’autorizzazione sarebbe partito circa un anno fa, quando l’allora dirigente del settore urbanistica del Comune, Giampaolo Ferlin, ha firmato il permesso di costruire richiesto dalla ditta.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, non sarebbe servito il parere e l’approvazione di giunta e consiglio comunale. Visto il numero dei polli, per legge non serviva neanche la valutazione d’impatto ambientale.

Eppure comitati e residenti sono esauriti dal proliferare di attività che non risparmiano l’olfatto né tantomeno le strade.

L’allevamento secondo i termini di legge, è “piccolo” tanto da non aver bisogno della Valutazione d’impatto ambientale. Il dirigente che ha firmato l’autorizzazione è andato in pensione e l’azienda ha cominciato a costruire. Davvero difficile pensare di poter bloccare ora un progetto del genere. I lavori, ad oggi, sono ancora in pieno svolgimento. Ed è solo perché i lavori sono cominciati che gi abitanti sono venuti a conoscenza dell’arrivo di una esercito di polli tra le due frazioni. Allarmati avevano chiesto all’ex assessore all’ambiente e vicesindaco Andrea Bimbatti che scavando aveva scoperto quell’autorizzazione in un cassetto dell’urbanistica. Carte in regola, si direbbe. E quindi nulla da fare, il progetto avanza. L’unica cosa da fare potrebbe essere quella di cercare almeno di limitare i danni, magari concentrandosi sul problema della viabilità che sta non poco esasperando gli abitanti delle frazioni. E magari il commissario proverà ad intervenire proprio in questo senso.

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