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Rovigo Piruea infiniti

Milioni di euro in stand by

I progetti conclusi sono una manciata. E ancora poca chiarezza sulle garanzie

Milioni di euro in stand by

I progetti conclusi sono una manciata. E ancora poca chiarezza sulle garanzie

Dovevano ridisegnare il volto di gran parte della città. Riqualificare quartieri, creare caseggiati e centri direzionali, e poi parchi, ristrutturazioni, opere pubbliche. Qualcosa è stato fatto, ma la maggior parte dei Piruea attivati a Rovigo non sono arrivati a conclusione. Alcuni, quelli più ambiziosi sono letteralmente naufragati, altri mai partiti. Insomma un flop urbanistico e progettuale sul quale si innestano storie di ordinaria incuria, trascuratezza e disattenzione. Insomma questi strumenti urbanistici, molti in piedi da oltre 1 anni, sono zoppicanti, se non addirittura degli autentici flop.

Un paio di anni fa il consigliere comunale Antonio Rossini aveva ricolto un’interrogazione all’amministrazione comunale per avere risposte sullo stato dell’arte dei Piruea. La fotografia scattata dall’assessore Moretti ha evidenziato un andamento altalenante e spesso incerto. L’assessore aveva anche specificato che i Piruea non ancora conclusi sarebbero scaduti tra il 2020 e il 2021 dopo la proroga di tre anni che ne aveva prolungato la normale scadenza decennale. E cosa ancora più importante l’assessore aveva confermato che in caso di inadempienza allo scadere del termine l’amministrazione comunale avrebbe incassato le garanzie previste dalle convenzioni fra Comune e imprenditori privati che si erano impegnati a realizzare le opere speciali.

Venendo all’analisi dei singoli Piruea, lo stato dell’arte di due anni fa, ma da allora poco o nulla è cambiato. Emerge che dei 17 Piruea attivati solo cinque sono arrivati in fondo con esito positivo e la realizzazione dell’opera speciale prevista (il bene pubblico che il privato si è impegnato a realizzare in cambio di investimenti e costruzioni private). In fase di ultimazione, poi risultava il Piruea di via Chiarugi.

E poi i flop più giganteschi: il Piruea di via De Polzer, di cui non sono mai stati nemmeno ritirati i permessi di costruire (realizzazione di appartamenti in cambio del completamento di via De Polzer fino a via della Costituzione, valore 321mila euro). Il Piruea di via Padova è stato poi sospeso per un ricorso al Tar (realizzazione di appartamenti in cambio di opere per 397mila euro: pista ciclabile di via Asiago, sistemazione portici di via Badaloni, spogliatoi campo di Boara Polesine).

Infine due Piruea decaduti, morti definitivamente senza alcun appello: quello di via Dante, che prevedeva la realizzazione di uffici e appartamenti nell’area della sede di Asm spa e il Piruea ex Maddalena, andato in soffitta già parecchi anni fa.

Da questa ricognizione pochi passi avanti sono stati fatti, ma il tempo non si ferma e la scadenza si avvicina. E quei progetti fermi da tempo dovrebbero trovare un’accelerazione improvvisa per chiudere in meno di due anni quello che non è stato fatto in quasi 15.

Fra i compiti del nuovo sindaco, quindi, ci sarà anche quello di un nuovo report sui Piruea, sulle somme messe a garanzia e sulla possibilità di incassarle in caso di stallo prolungato. Non è poco, soprattutto se si considera che è proprio il settore dell’urbanistica ad essere finito.

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