VOCE
VERSO IL VOTO
16.03.2019 - 21:10
L’avvocato si è riservato di pensare qualche giorno all’offerta di fare il candidato sindaco
Sembra che, viste le indicazioni nazionali, non ci siano molte vie di scampo: il centro destra deve correre unito. Ma su chi debba scegliere il candidato ancora chiarezza non c’è. E non c’è neppure chiarezza sul fatto che a decidere debbano essere gli organi provinciali o regionali dei partiti.
Se da una parte abbiamo il commissario provinciale di Forza Italia, l’onorevole Piergiorgio Cortelazzo che sostiene di avere diritto a scegliere lui il nome (l’altra volta, nel 2015, era stata la Lega oggi toccherebbe, secondo lui, agli azzurri), dall’altra abbiamo il commissario comunale della Lega, l’assessore regionale polesano Cristiano Corazzari che di mollare il candidato non sembra averne alcuna intenzione. Forte delle percentuali dei sondaggi nazionali, Corazzari ritiene che in una coalizione di centro destra non possa che essere la Lega a fare la parte del leone.
Ma per avere diritto a scegliere il candidato, in primo luogo un candidato bisognerebbe averlo. E, a quanto pare, la Lega di Rovigo non ce l’ha.
Dopo aver collezionato una serie di “no”, tra i quali si ricorda quello del delegato provinciale del Coni Lucio Taschin, della sindacalista Valeria Cittadin e del medico in pensione Emilio Ramazzina, ora Corazzari prova a giocare una nuova carta.
Il commissario, infatti, ha chiesto la disponibilità a fare il candidato sindaco del centro destra, a Gianpietro Berti, 55 anni, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Rovigo.
A quanto sembra, per sua fortuna, questa volta l’assessore regionale Corazzari, non avrebbe incassato un no certo, anzi. Il presidente, infatti, si sarebbe preso qualche giorno per pensarci. Ma è ancora presto per cantare vittoria.
Intanto oggi, pur essendo domenica, è previsto un incontro con i vertici regionali della Lega (Toni Da Re sarà a Rovigo per incontrare militanti e rappresentanti locali del partito) durante il quale Corazzari dovrà sicuramente comunicare lo stato dell’arte. E, al momento, con Berti che si riserva di pensarci qualche giorno, un nome ufficiale, o anche solo un mezzo “sì”, la Lega di Rovigo ancora non ce l’ha.
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