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L’INSEDIAMENTO

Maxi allevamento di polli, chiamata in causa anche l’Ulss

Il commissario prefettizio, Nicola Izzo, ha mandato il dossier all'azienda sanitaria locale, per fare chiarezza

Maxi allevamento di polli, chiamata in causa anche l’Ulss

Aveva promesso di fare chiarezza e sembra proprio che stia facendo il possibile per mantenere la sua promessa: il commissario prefettizio, Nicola Izzo, infatti, ha girato tutto il fascicolo riguardante il maxi allevamento di polli pronto a sorgere alle porte della città, all’azienda sanitaria locale. Se in un primo momento a lanciare l’allarme insediamento erano stati i comitati per l’ambiente, facendo cadere un po’ tutti dalle nuvole, ad una analisi più approfondita tra gli uffici comunali era emerso che a dare il permesso per la realizzazione di un allevamento intensivo di polli vicino alla Nuova Amit, a cavallo tra le frazioni di Boara e Mardimago era stato il dirigente comunale, ora in pensione. Premesso che, a detta degli uffici, non avrebbe necessitato di un passaggio in giunta o in consiglio comunale perché a norma di legge un allevamento da 40mila polli, che ai residenti sembra un numero esagerato, sarebbe in realtà da considerarsi un allevamento di piccole dimensioni. Vero, se pensiamo alle richieste di ampliamento nei vicini comuni polesani, che superano tranquillamente i 300mila capi. Meno vero se pensiamo che l’allevamento in questione si sta insediando in una zona dove gli abitanti, a due passi dal centro del capoluogo, di odori, rumori e traffico pesante, sembrano averne già abbastanza. Aggiungere 40mila capi risulta, per i residenti nelle frazioni vicine, vera e propria follia.

Ora, il commissario prefettizio Nicola Izzo, ha girato tutta la documentazione all’azienda sanitaria Ulss 5 Polesana per chiedere ulteriori accertamenti sull’allevamento che, nel frattempo, però, sta già prendendo forma.

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