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Comuni al voto

Pincara: questo non è un paese per giovani

Su 1.040 elettori, 600 ultra-60enni. Ma i servizi per l’infanzia ci sono tutti. La Voce del Comune

Con 1.200 abitanti e 1.040 aventi diritto al voto, di cui 600 ultrasessantenni, Pincara non è un paese per giovani, anche se in realtà ha una sua vivacità, è una piccola bomboniera e chi ci abita non andrebbe via per nulla al mondo.

Catterina parrucchiera del paese, risiede nella piazzetta dietro al municipio e non le manca niente: “Abbiamo tutto, la farmacia, il prelievo bancomat, la gente si conosce e va d’accordo, non ci sono pericoli e i negozi non mancano”.

Da quindici anni l’amministrazione è retta da una lista civica di centrodestra guidata da Renzo Visentini, due volte sindaco dal 2004 al 2014, che poi ha ceduto lo scettro a Stefano Magon, attuale sindaco e prossimo candidato.

Tancredi Munerato, impegnato nella lista rappresentata da Stefano Chiarelli, che nel 2014 aveva perso per 100 voti e in consiglio per due legislature, non nasconde che “per queste elezioni si sente poco il fermento, rispetto a cinque anni fa. Il paese sta morendo e con l’alto tasso di anziani, gli unici servizi che funzionano sono un servizio infermieristico che è funzionante solo due volte a settimana, dovrebbe essere aumentato. E’ discreto il servizio di trasporto per i malati fatto dall’associazione Impegno Civico”.

Non sarà un paese per giovani, Pincara, ma tra asilo nido e materna, ed elementari, c’è un vivaio che non molla. “In alcuni periodi abbiamo dovuto ringraziare gli stranieri nel paese che hanno tenuto in piedi le classi”, assicura Tancredi. Nell’istituto scolastico appena ristrutturato e che può far affidamento anche su un nuovo laboratorio di informatica, di collegamento Wi-Fi e lavagna multimediale Lim, studiano 41 bambini.

Ilario, Sara e Gaia, sono una giovane famiglia felice della situazione tranquilla di vita che hanno creato, visto che gestiscono il Bed and Breakfast di famiglia “Casa Giuliano”: “Il paese è tranquillo, ci sono negozi e tutto quello che serve. Anche la nostra attività funziona, arrivano tedeschi, francesi e anche olandesi”.

Roberta, mamma e catechista della chiesa di San Giovanni Battista, “è contenta del paese. Cerchiamo di coinvolgere i bambini e cantiamo durante la messa e cerchiamo di trasmettere messaggi positivi finché ci riusciamo. Poi prenderanno il volo”.

Il servizio completo sulla Voce di Rovigo di oggi 23 marzo

 

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