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“Non sarà un lager di polli”

L'opinione di Coldiretti e Confagricoltura sull'aumento degli allevamenti intensivi in Polesine

“Non sarà un lager di polli”

“La posizione dell’associazione è chiara e semplice: noi facciamo gli imprenditori rispettando le regole. Tutto il resto è in capo alle amministrazioni. Se è prevista la possibilità di insediamento, noi, rispettando le regole che sono già molto rigide in Italia, possiamo insediarci. Sta alle amministrazioni, una volta deciso di permettere gli allevamenti nel loro territorio, prevedere anche una serie di iniziative per ridurre il disagio della popolazione. Tipo sistemare le strade”.

Con queste parole il presidente di Coldiretti, Carlo Salvan, commenta il polverone che nell’ultimo periodo si è sollevato sull’aumento delle richieste di insediamento di allevamenti avicoli in Polesine. Ultime delle quali l’autorizzazione all’ampliamento di 80mila capi ad un allevamento di Gavello e la realizzazione ex novo di un allevamento intesivo a Lendinara. Ma perché tutti da noi questi allevamenti?

“La risposta è semplice - continua Salvan - io non so esattamente come siano messe in termini di numero di allevamenti le province limitrofe ma è evidente che, tra tutte, solo noi, solo il Polesine, è rimasta una provincia prettamente agricola. Nelle altre, un allevato dovrebbe insediarsi tra un magazzino e una casa, altri spazi non ci sono”.

“In ogni caso vorrei sottolineare come i nostri allevamenti non siano assolutamente dei lager di polli - spiega il presidente di Coldiretti - anzi, è tutto nel nostro interesse allevare i polli in modo che crescano sani. Perché se c’è una cosa certa è che i nostri allevatori sono riconosciuti ovunque per la qualità del prodotto ed è interesse di tutti che lo standard continui a rimanere così elevato”.

“Infine, se vi è un aumento degli insediamenti avicoli è dovuto all’aumento della richiesta”, conclude Salvan.

Molto meno moderato il commento del direttore di Confagricoltura, Massimo Chiarelli che difende a spada tratta gli allevatori: “Se hanno ottenuto il permesso hanno tutto il diritto di fare l’allevamento anche perché per essere arrivati all’autorizzazione significa che hanno affrontato un lungo e difficile percorso dal punto di vista normativo, uno dei più difficili”.

“Ritengo che sia giusto autorizzare l’insediamento nel rispetto delle regole e oggi come un domani sosterrò tutti gli imprenditori che sceglieranno la strada degli allevamenti avicoli - continua Chiarelli - I nostri allevatori rispettano tutti le rigorose regole sia dal punto di vista ambientale che per l’animale stesso allevato. Sono e sarò sempre favorevole a chi investe nel territorio rispettando le regole. Inoltre parliamo di un settore in ampliamento perché è aumentata la richiesta. Il mercato sta chiedendo sempre di più la carne bianca ed è giusto che i nostri imprenditori si organizzino per dare risposta alle esigenze del consumatore”.

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