VOCE
Verso il voto
25.03.2019 - 21:00
Boara Polesine si sente abbandonata. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l’insediamento di un’azienda di 40mila polli, di cui i residenti non sapevano nulla.
E’ stato il Comune ad autorizzare l’insediamento di un maxi-pollaio proprio alle porte della frazione.
L’istanza di un’azienda di Padova riguarda due capannoni, da tremila metri quadrati l’uno, affacciati su via Curtatone all’altezza di Ca’ Matte, sulla strada che da Boara va verso Ca’ Bianca. In quel sito, che oggi è in costruzione, troveranno posto circa 40mila polli, che saranno allevati a terra.
E mentre la frazione si popola di polli, il centro abitato si sente abbandonato.
L’ultimo colpo a Boara Polesine è di qualche giorno fa. Si tratta del furto di una bicicletta professionale, nella zona delle scuole. Erano le 2,30 della notte e una telecamera privata ha immortalato tre persone che sotto l’argine dell’Adige, nella zona dietro le scuole elementari Aldo Moro, hanno prima perlustrato la zona, poi hanno scelto una bicicletta costosa dentro il giardino di una via chiusa e l’hanno fatta fuori. “Si sente spesso di gente poco raccomandabile che si aggira per le case e qui di sicurezza ce n’è poca”, raccontano i due proprietari di una elegante villetta in piazza Polesani nel Mondo. Loro i ladri se li sono visti davanti. “Un pomeriggio è successo a nostro figlio. Era in casa, da solo. I ladri hanno bussato tre volte, ma lui non aveva risposto. Allora hanno scavalcato il recinto e nel momento in cui mio figlio stava sollevando la tenda, per vedere chi fosse, loro stavano sferrando un calcio sulla finestra. Sono scappati via”. Il risultato, oggi, è che in pieno centro, nella frazione di duemila abitanti, i proprietari hanno messo inferriate dappertutto e anche l’allarme.
“Manca un contatto diretto con la sede centrale del Comune. Non abbiamo alcuna rappresentanza nella frazione, si lamenta un 50enne militare, boarese doc.
A Boara un anno e mezzo fa è nato un comitato per promuovere in comune le istanze della frazione. “Avevamo proposto di aggiungere alcuni sistemi di videosorveglianza nei punti strategici delle frazioni, tutte le frazioni, agli incroci e agli ingressi - aggiunge il residente che preferisce mantenere l’anonimato - Il costo sarebbe bassissimo rispetto al risultato di essere collegati direttamente al sistema operativo centrale di polizia e carabinieri”.
Il servizio completo, con l'intervista a due politici della frazione, oggi 26 marzo sulla Voce di Rovigo
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