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Violenza in casa: non sono solo botte

Dalle manie ai parenti mille e passa motivi per un divorzio. L’esperta: “I problemi aumentano quando la conflittualità investe minori che avvertono tutto”

Violenza in casa: non sono solo botte

L’esperta: “I problemi aumentano quando la conflittualità investe minori che avvertono tutto”

Era iniziata come una relazione “al sicuro”, solida. Lui, libero professionista del settore edile, con una posizione sicura e capace di un affetto concreto. Lei, dedita alla famiglia e pronta a formarne una tutta sua. Poi qualcosa è progressivamente cambiato. Dopo la nascita di due bellissime bimbe, il professionista polesano ha cominciato a sviluppare un disturbo ossessivo compulsivo legato all’igiene. Doveva essere tutto sempre più asettico, libero da eventuali batteri. Il papà ha lasciato col tempo l’ufficio e ha trasferito tutto in una stanza della casa per evitare qualsiasi contaminazione. Il suo modello di pensiero ha investito progressivamente tutti i componenti della famiglia.

Il caso è limite, ma quello che può succedere all’interno di una relazione familiare è imponderabile.

“I motivi possono essere elencati tutti in ordine alfabetico - commenta Barbara Bononi, psicologa forense e consulente tecnico in procedimenti civili e penali nei tribunali di Padova, Rovigo e Venezia - infedeltà agito violento dentro la casa legato difficoltà relazionali tra i coniugi, una carriera lavorativa ingombrante che toglie spazio alla coppia. Ci può essere una disparità di contenuti tra le persone per cui la trasferta, per esempio, viene vissuta dall’altro come trascuratezza”. La coppia scoppia anche davanti anche a modelli sessuali diversi: “Non è raro che ci si scopre improvvisamente omosessuali, o peggio l’altro scopre l’omosessualità del partner. E poi ci possono interferenze suoceri, cognati”. Insomma, la strada per una relazione sana tra due persone che si amano è ricca di ostacoli. E quando la famiglia si allarga, diventa ancora più difficile trovare il bandolo della matassa.

La conflittualità tra genitori, anche se non elevata, investe sempre tutti i componenti di una famiglia - spiega ancora Bononi - Anche nel caso in cui non si arrivi a una separazione o a un divorzio, l’alterazione nella qualità della relazione di coppia è un fatto che avvertono anche gli altri membri del nucleo familiare. Quando i genitori smettono di essere coppia, i figli soffrono, è inevitabile”.

La violenza in casa, tra l’altro, non è solo alzare le mani.

“Ha diverse modalità di espressione - sottolinea la professionista - si possono alzare i toni, oltre che le mani, o escludere un genitore dal resto della famiglia. Ci sono mamme, ad esempio, che fanno mangiare prima i bambini e poi il papà, apposta. I bambini sono sempre in grado di percepire il linguaggio del corpo, un tono stizzoso, un commento, un atteggiamento, un’espressione del viso”.

Il servizio completo sulla Voce di Rovigo di oggi 27 marzo

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