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Sconsy, modestamente sono... me!

Sabato sera lo spettacolo al Comunale

Sconsy, modestamente sono... me!

“Ma voi, come stai?!” è lo spettacolo in programma sabato 30 marzo alle 21 al teatro Comunale con uno dei volti più amati dagli italiani: Anna Maria Barbera, al secolo Sconsolata. Biglietti last minute al numero 340.5473805 o andare sul sito web www.mareadentro.it

Alla vigilia del suo arrivo nella città etrusca, l’attrice ha gentilmente concesso un’intervista in esclusiva alla “Voce” per parlare della sua esperienza artistica e dello spettacolo odierno.
Mi scusi: devo chiamarla Anna Maria o Sconsolata?
“Se è il personaggio e non l’autrice a rispondere propongo il confidenziale Sconsy; if it approves Annamaria”.

Allora vada per Sconsy: quanto Anna Maria sta a Sconsolata e viceversa?


“Ha già individuato ‘la strana coppia’ per rimanere in ambito teatrale: Sconsy non è disarmata ma disarmante, con la sua lingua da ‘extracomunicante’ pare non temere i confini dell'intellettualità. Si esprime nella sua ignoranza consapevole che tutti ignoriamo qualcosa, ciò che conta per lei è il non ignorarsi nella propria umanità”.

Quando ha scoperto di essere Sconsolata?
“Forse ‘non sono stata spiegata’: io mi chiamo Sconsolata coniugata in Cazzata, mi ero già scoprita”.


Che cosa le piace di più di questo personaggio?
“Il candore nel suo commovente sentimento consolatorio (da cui il nome) e la proprietà di pensiero che va riconosciuta anche se manca una facoltà di espressione colta, pregiudizio che molti ancora subiscono e che il personaggio vuole rivendicare. Incurante dell'evidente insufficienza linguistica, c'è in lei una visione che la determina nel proporre riflessioni serie e d'inattesa profondità, con la magica virtù del sorriso. Raggiungendo un pubblico e il suo plauso, assolutamente trasversale”.


“Ma voi, come stai?!” da che cosa nasce? Che cosa l’ha ispirata? Quale messaggio manda?

“Mi pare ci sia poco ascolto e interesse per la vita che ognuno si porta dentro e addosso, semmai interessi; l’industria è abilissima a captare le nostre solitudini e aspirazioni, trasformandoci in quei memorabili ‘Polli di allevamento’ del lungimirante Gaber con l'inseparabile Luporini. La voracità bulimica che Internet favorisce non pare, però, colmare quel vuoto che la gente del mio tempo avverte nel suo senso esistenziale che vede aprirsi a voragini di valori che la smarriscono. Nella mia domanda il desiderio sincero di considerare quanto rimane inascoltato, per ricordarci di noi nella nostra sperduta identità umana, capire se ancora esiste quel famoso ‘gusto pieno della vita’ che la pubblicità promette e la sintesi di Sconsy ribatte ‘Ma no amaro! Averlo’...’’

Lei attinge anche dalla sua vita reale? E quali sono le figure che hanno influenzato questo personaggio?

“La vita è il vero spettacolo che l’artista riferisce, la gente è la vera protagonista il cui talento supera la scena. Ovunque si voglia guardare e si sappia vedere, con amoroso e lucido sguardo per le mille interpretazioni”.

Sulla "Voce" di sabato 30 marzo l'intervista completa.

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