VOCE
condoni
06.04.2019 - 22:02
Questa la cifra delle contravvenzioni non saldate secondo il bilancio nel nostro Comune
Nelle casse del Comune capoluogo mancano ben 5 milioni di euro. Sono quelli delle multe che i cittadini hanno preso e mai pagato negli ultimi anni e che il Comune quindi non è ancora riuscito a riscuotere.
La cifra emerge da uno studio del Sole 24 Ore che ha stilato una classifica dei mancati incassi dalle multe nei comuni capoluogo alla luce dell’arrivo, con il “decreto crescita”, di una nuova sanatoria di sanzioni e tributi locali. Ovvero la possibilità di saldare subito le pendenze senza gli interessi.
In veneto le multe non incassate secondo i bilanci comunali del 2017, raggiungono e superano i 200milioni di euro. Una cifra esorbitante che diventa però quasi ridicola al confronto delle multe non incassate nella sola capitale che si attestano intorno a 2 miliardi e 30 milioni di euro. Diventa ancora più ridicola quindi la cifra mancante nelle casse comunali di Rovigo, ma considerando le dimensioni del comune (che non possono essere certo messe a confronto con Roma) e la condizione di strade e marciapiedi nella nostra città, cinque milioni di euro in più, a bilancio, non darebbero certo fastidio. Anzi, sarebbero una vera manna dal cielo.
Per quanto riguarda gli altri capoluoghi di provincia veneti, il primo nella classifica generale stilata dal Sole 24 Ore è Padova che si posiziona al decimo posto con 27,1 milioni di multe accertate nel 2017 e con ben 31,1 milioni di euro di multe arretrate non riscosse (e con una percentuale di riscossione, sempre riferita al 2017, del 73,7%). Padova è seguita all’undicesimo posto da Venezia, con la stessa cifra di multe accertate ma un ben più alto numero di multe non riscosse che si attesta quasi attorno ai 41 milioni di euro (con il 52% di riscossione nell’anno 2017). Poi, due posti più in basso, c’è Verona, con 19,8 milioni di euro di multe accertate e 24 milioni di euro di multe arretrate non riscosse (e una percentuale di riscossione del 54,1). Bisogna scendere di 11 posizioni per trovare poi Treviso, che si piazza al 25esimo posto con 10 milioni di euro di multe accertate, 13,2milioni di multe arretrate e una percentuale di riscossione per il 2017 del 56,2%.
Al 40esimo posto in classifica, con 5,5 milioni di euro di multe accertate troviamo Vicenza che ha 16,8 milioni di euro di multe non riscosse arretrate ma una percentuale di riscossione molto elevata per il 2017 che supera l’86%. E poi, tra i capoluoghi veneti, c’è Rovigo, al 55esimo posto, con 3,9 milioni di euro di multe accertate nel 2017 (con una percentuale di riscossione del 62,3) e arretrati non riscossi, come si diceva, per 5 milioni di euro. All’ultimo posto tra i comuni capoluogo del Veneto troviamo Belluno, a quota 99 in classifica con 600mila euro di multe accertate nel 2017, una percentuale di riscossione superiore al 65% e multe arretrate non riscosse inferiori al milione di euro.
Ora, con questa nuova rottamazione in arrivo con il “decreto crescita”, attesa martedì in consiglio dei ministri per l’esame definitivo, i Comuni avranno 60 giorni di tempo per decidere se aderire o meno. Una decisione che per il Comune di Rovigo probabilmente dovrà fare il commissario (a meno che i tempi di approvazione a Roma non si allunghino trasformando la rottamazione-ter nella prima, primissima decisione che dovrà prendere il futuro sindaco di Rovigo).
In caso di adesione alla rottamazione, il Comune sarà tenuto a pubblicare sul proprio sito, entro 30 giorni, tempi e modi per presentare la richiesta e pagare le rate. Per i Comuni che non si affidano ad Equitalia per il recupero delle multe non pagate la rottamazione andrà chiusa entro settembre 2021.
Riuscirà in questo modo il Comune di Rovigo a recuperare, se non tutta, ma per lo meno una buona parte di quei 5 milioni di euro di multe mancanti all’appello? Speriamo. Le strade ne avrebbero bisogno.
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