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Motori
08.04.2019 - 14:18
Il podio a Monza
E’ un successo la prima gara in assoluto del campionato italiano Tcr Dsg Endurance, andata in scena sul circuito di Monza, davanti ad un ritrovato pubblico di spettatori in autodromo.
E’ di Giovanni e Alessandro Altoè su Cupra la prima vittoria del neonato campionato Tcr Dsg Endurance sul circuito internazionale di Monza, seguiti dall’equipaggio di Dindo Capello e Nicola Guida sull’Audi con Cosimo Barberini e Carlotta Fedeli ad aggiudicarsi il terzo gradino del podio sulla Cupra.
Al via, partenza grintosa di Carlotta Fedeli che, dalla terza casella in griglia, si porta subito al comando con alle spalle il poleman Dindo Capello e anche Giovanni Altoè, seguiti da Roberto Russo. Grande start di Sandro Pelatti, scattato dalla tredicesima posizione e subito in lotta con Lorenzo Nicoli, scattato dalla diciassettesima piazza in griglia. Altoè sorpassa Capello e si porta in seconda posizione.
Nelle retrovie è bagarre tra gli altri equipaggi con Vincenzo Montalbano che finisce subito in testacoda e Massimiliano Pezzuto in lotta con Raffaele Gurrieri che danneggerà il radiatore a causa dell'uscita di pista.
Il tre volte vincitore della 24 Ore di Le Mans Dindo Capello riesce a riprendere il comando della corsa già al primo giro, sorpassando prima Altoè e poi, con un sorpasso all’esterno alla Parabolica, Carlotta Fedeli. Russo è bravo a mantenere la quarta posizione davanti a Pelatti, Nicoli, Gurrieri, Pezzuto, Mabellini, Ruberti, Dionisio, Gnutti, Masserini, Sigala.
Al secondo giro Giovanni Altoè si porta in testa passando Dindo Capello alla prima variante, posizione che riuscirà a mantenere fino al quarto giro quando Dindo Capello riagguanta la leadership per mantenerla fino al primo pit stop.
Intanto, la bagarre lascia i primi segni, con gli equipaggi di Nicoli-Cenedese e Gurrieri-Patrinicola costretti ad una sosta ai box che comprometterà la loro prestazione.
All’avvicinarsi della prima ora di gara, inizia il walzer dei rientri in pitlane per fare carburante ma anche per il cambio pilota e per la sostituzione degli pneumatici. Dindo Capello e Giovanni Altoè ingaggiano un confronto sul filo dei millesimi, da gara sprint.
“Ho usato un po’ Dindo Capello per risparmiare i freni e benzina, non ho mai cercato il sorpasso, lui aveva un passo incredibile, siamo riusciti ad arrivare ad avere un bel distacco dal terzo”, ha commentato il campione europeo e italiano del Tcr Dsg Giovanni Altoè dopo il primo stop.
“Sono sorpreso, sono riuscito a tenere il ritmo e girare in modo costante per un’ora, mi è sembrato di tornare ai vecchi tempi, mi sono divertito”, ha commentato dopo il primo pit stint Dindo Capello, che ha ceduto il volante al gentleman driver Nicola Guida.
Dopo la seconda sosta obbligatoria a quasi trenta minuti dalla bandiera a scacchi, Russo diventa leader della corsa, mentre l’equipaggio Pelatti-Volpato è costretto ad una sosta prolungata ai box per un problema all’impianto frenante perdendo così posizioni importanti.
Alla seconda sosta è Pelatti a riprendere il volante. Dopo un’ora e quaranta di gara ed il secondo pit stop obbligatorio effettuato da tutti, il leader è Alessandro Altoè, con Giacomo Barri in seconda posizione e Cosimo Barberini in terza.
Russo è quarto davanti ai fratelli Sciaguato e Dindo Capello, che inizia una rimonta pazzesca dalla sesta posizione.
Ultimi venti minuti infuocati con Dindo Capello che riesce a guadagnare due secondi al giro mentre alla Ascari, Giacomo Barri ha dei problemi alla vettura che lo costringeranno a scivolare dalla seconda alla sesta posizione, lasciando il passo agli avversari.
Grande rimonta, intanto, per Pelatti, che riesce a recuperare posizioni dopo il problema ai freni e risale fino alla nona posizione.
Dopo due ore di gara i primi nove equipaggi si trovano a pieni giri con il leader Giovanni Altoè seguito da Dindo Capello, che riesce a sorpassare Cosimo Barberini nel penultimo giro per concludere la gara in una strepitosa seconda posizione. Ai piedi del podio, Roberto Russo e i fratelli Sciaguato. A completare la top ten Dionistio e Barri, Mabellini e Imberti, Massimiliano e Nicolò Pezzuto, Sandro Pelatti e Gabriele Volpato, Daniele Verrocchio e Riccardo Ruberti.
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