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Clamoroso: "Ci danno le pistole al peperoncino, ma niente ricariche"

Il Sindacato autonomo di polizia chiede rispetto e dignità per la professione. "Servono tutele normative. E vogliamo le telecamere per difenderci da accuse strumentali"

Certo, la pistola al peperoncino ora fa parte della dotazione di ogni poliziotto. Solo pochi “fortunati”, però, hanno anche le ricariche per usarla. Una situazione clamorosa, se non fosse ormai lo specchio dei problemi della Polizia di Stato.

E’ uno dei numerosi argomenti affrontati, giovedì 10 aprile, nel corso del congresso provinciale del Sap, il Sindacato Autonomo di Polizia, che si è tenuto in questura. Presenti anche l’assessore regionale alla sicurezza Cristiano Corazzari e il commissario prefettizio di Rovigo, Nicola Izzo. Oggi in pensione, è stato vicario della Polizia. Ossia, il numero due a livello nazionale.

Al timone della sezione polesana del Sap è stato confermato Fabio Ballestriero, che ricopre questo ruolo dal 1996. E’ anche segretario regionale, consigliere nazionale e componente dell’esecutivo nazionale. A completare l’organigramma del sindacato, con ruoli di vertice, anche Mauro Mingardo, Giuliano Marella, Cristiano Rolle e Angelo Candido.

Punto focale dell’incontro successivo al congresso sono state le cosiddette “garanzie funzionali” delle quali, secondo gli auspici, i poliziotti dovrebbero poter godere nell’adempimento del proprio servizio. Garanzie sia in termini di dotazione a loro tutela, come le telecamere individuali che da tempo il Sap invoca per ogni poliziotto, per potere monitorare il suo operato e difendersi da accuse strumentali, o come il taser, per potere bloccare aggressioni da parte di soggetti esagitati senza arrivare alla colluttazione; sia in termini normativi.

Il tutto con una finalità chiara: ridare dignità a una professione importante e difficile, che spesso, però, si sente poco considerata ed esposta ad attacchi. Problema a parte, quello delle dotazioni di organico, giudicate insufficienti. Se è vero, è stato detto nel corso del dibattito, che in Polesine sono arrivate da poco forze fresche, è altrettanto vero che, anche considerando queste, il saldo con i pensionamenti resta pesantemente negativo.

“Al commissariato di Adria - spiega Ballestriero - sono rimasti due sottufficiali e un funzionario. Si rischia di avere problemi a garantire i servizi alla cittadinanza”. E le previsioni per il futuro prossimo non sono rosee. “Nei prossimi cinque anni - prosegue Ballestriero - andranno in pensione 60 persone, in gran parte ufficiali di pg, detentori di esperienza e professionalità difficilmente rimpiazzabili”.

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