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il caso

Rubano il posto alla bimba disabile

Da tempo la mamma aspettava che disegnassero il posteggio per la figlia ma ora lo trova sempre occupato. E le strappano anche i cartelli

Rubano il posto alla bimba disabile

Da tempo aspettava che disegnassero le strisce per la figlia e ora le trova sempre occupate

“A te, incivile, che continui a togliere il cartello che metto, sappi che così favorisci solo le multe, alle persone che non si accorgono che questo è un parcheggio riservato. E sappi che non fai un dispetto a me, ma a mia figlia disabile minorenne visto che è riservato a lei. Complimenti per l’intelligenza”.

E’ lo sfogo scritto su un cartello azzurro, plastificato, appeso ad un palo di piazza della Repubblica, da una mamma esasperata.

Quel palo, infatti, è quello che sorregge il cartello che indica il posteggio riservato ai disabili. Un cartello che accompagna un secondo foglio plasticato, su fondo giallo, che la stessa mamma ha appeso più volte, perché strappato e gettato via da qualcuno. Un foglio di plastica con la scritta “Attenzione, parcheggio disabili numerato e riservato”.

Dunque, non solo questa mamma di una bimba disabile ha dovuto scrivere un cartello perché stufa di trovarsi il posteggio occupato da disabili che non ne avrebbero il diritto (il posteggio infatti è riservato solo a lei perché residente lì) o ancora peggio da chi di un posteggio per diversamente abile non ne avrebbe affatto bisogno. Questa mamma ha anche dovuto aggiungere un secondo cartello dopo che il primo (che semplicemente riposta in modo più visibile, quello che indica il segnale in cima al palo) le era stato tolto e gettato via più di una volta da qualcuno che probabilmente non ha una sensibilità tale da rendersi conto che quel posteggio è vitale per la bimba disabile. Cosa che questa mamma, esasperata, è costretta a ricordare con un secondo cartello, dove ricorda quanto quel posteggio serva a sua figlia. Sperando che serva.

E il dramma (nel dramma) di questa vicenda è che, per ottenere quel parcheggio la mamma ne aveva già dovute passare tante. Per lungo tempo avevano atteso che venissero disegnati i posteggi per disabili ma una volta apparse le strisce in piazza della Repubblica, si era resa conto dell’inagibilità del parcheggio. E aveva quindi dovuto chiedere al Comune che per lo meno fossero tolte le rastrelliere delle bici perché, altrimenti, non sarebbe riuscita ad adoperare il parcheggio. Risolto quello, un nuovo problema: la mamma ha cominciato la lotta contro chi, senza diritto alcuno, le occupa continuamente il parcheggio.

“Basta, chiedo solo un po’ di rispetto, non per me, ma per mia figlia. Quel parcheggio serve per mia figlia disabile. Non staccate più quel cartello e lasciate libero il posteggio. Ogni volta devo chiamare i vigili e intanto non posso parcheggiare e far scendere mia figlia. Adesso basta”.

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