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Il personaggio

L’uomo che porta l’acqua in Africa

Il polesano Emiliano Veronese costruisce pozzi: “Vogliamo migliorare la qualità della loro vita”. Ingegnere idraulico, partecipa a un progetto di sviluppo in una regione in sofferenza.

Emiliano è partito dal suo mondo pieno d’acqua e ha portato l’acqua in un mondo povero e difficile. In Africa, dove la terra brucia e si può anche morire di sete. Emiliano Veronese è un ingegnere idraulico giovane, bello e forte. Con molte idee e prospettive e con i piedi saldi dentro il futuro. E’ partito da Porto Tolle, ha costruito i suoi buoni studi a Milano e poi impianti e pozzi in diversi posti del mondo. La sua è la storia di un esemplare professionista, impegnato nel lavoro, nel sociale e nel volontariato. E noi questa storia ce la facciamo raccontare da lui.

Abbiamo incontrato Emiliano a Porto Tolle, nella casa di papà Giorgio e mamma Nilla. “Sono nato qui e qui torno quando posso”, dice con un sorriso luminoso. Ci torna ogni quindici giorni. Questa è la prima casa, dove è nato, dove è cresciuto insieme ai suoi adorati genitori e al fratello Piergiorgio. Emiliano parla dell’acqua e sospira orgoglioso: “L’acqua è il mio elemento”.

Ama il mare e i fiumi, è uno sportivo, ma la sua grande passione è la vela. “Sono un predestinato dell’acqua e dei viaggi”. Ha viaggiato molto. Prima in corriera, da Porto Tolle ad Adria, tutte le mattine. E’ diventato geometra, come suo padre Giorgio, capo ufficio tecnico del comune di Porto Tolle. Poi, il salto a Milano, al prestigioso Politecnico. “Ho studiato ingegneria civile ed idraulica. Mi sono laureato nel 2001 con una tesi al Centro ricerche dell’Enel e sono stato assunto subito dopo la laurea, per seguire temi di idraulica. Dopo la chiusura del Centro Enel ho lavorato in una società di ingegneria che si occupava di grandi impianti idroelettrici in giro per il mondo. Poi alla Saint-Gobain (che non fa solo vetro, si occupa anche di acqua, nda). Infine, nel 2007, sono entrato in Vag-Group, società tedesca dove lavoro tuttora, che costruisce valvole per impianti idraulici per grandi gestori finali di distribuzione d’acqua e per l’industria”. E’ direttore commerciale: “Seguo l’attività per l’Italia: sono sempre in viaggio e faccio il lavoro che mi piace. La mia sede è nella zona industriale di San Giuliano Milanese”.

Membro del Rotary International, è attualmente impegnato come project-manager nel progetto internazionale “Aquaplus- Tanzania”. Emiliano Veronese spiega: “Non riguarda solo l’acqua, ma è un progetto completo di sviluppo di una piccola regione disagiata, in sofferenza, che ha bisogno di migliorare la qualità della vita. Mi interessa, mi impegna parecchio e lo seguo con entusiasmo. Lavoro con persone di grande valore e preparazione e, soprattutto, di calda umanità. E’ molto interessante lavorare ad un progetto internazionale. Ci sono problemi burocratici, ma stiamo faticosamente completando la prima fase”.

Adesso è a Milano, ma assicura: “Tornerò ancora sul campo, da volontario, prima dell’estate. Sono anche riuscito a coinvolgere la mia l’azienda, la Vag-Group, e li ho convinti ad investire nel progetto Aquaplus per la costruzione di nuovi pozzi d’acqua e impianti di piscicoltura. Dobbiamo aiutare quella gente, quei ragazzi a casa loro. Devono crescere, lavorare, costruire un futuro con prospettive sicure”.

Emiliano è single ma crede molto nella famiglia. “Spero di farmene presto una. Come i miei genitori. Mamma e papà sono il mio modello. Come mio fratello Piergiorgio, che è sposato e ha una bellissima bambina, Greta di 7 anni. Piergiorgio è dottore commercialista, vive e lavora fra Porto Viro e Porto Tolle. Io sto bene a Milano, mi piace molto, è molto migliorata negli ultimi anni, è diventata una vera città europea. Ma a Porto Tolle ho molti legami e ci ritorno sempre volentieri ”. Nel suo mondo d’acqua.

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