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Grandi opere

Idrovia, ponti più alti per il decollo

Si cercano finanziamenti. Bressanin: “Canalbianco strategico per il trasporto di merci e persone”

Idrovia, ponti più alti per il decollo

Un nuovo ponte sul Canalbianco per la ferrovia Bologna-Padova. E’ l’ipotesi a cui sta lavorando il tavolo permanente per la navigabilità interna che ha fra gli obiettivi il perfezionamento della via navigabile Fissero-Tartaro-Canalbianco per collegare via acqua il mare con il cuore della pianura Padana e il resto dell’Europa. Per rendere navigabile questo corso d’acqua che attraversa il Polesine anche dalle imbarcazioni di classe superiore, per il trasporto merci, da tempo si sta lavorando all’eliminazione di due ostacoli, due ponti troppo bassi per questo tipo di natanti. Si tratta del ponte sul canale di Brondolo a Rosolina e del ponte ferroviario ad Arquà Polesine.

Per il primo problema la soluzione è già stata individuata da tempo attraverso l’innalzamento dello stesso ponte. Un intervento già pianificato e finanziato, che attende solo alcuni passaggi tecnici prima dell’apertura del cantiere, previsto comunque entro l’anno.

Il problema di Arquà invece è più complesso. Scartata l’ipotesi di alzare il ponte ferroviario, in quanto comporterebbe uno stop alla linea ferroviaria Bologna-Padova, vitale per il sistema dei trasporti e su cui passa anche l’alta velocità. occorre allora un piano B. Ed ecco che all’incontro tecnico di Mestre di qualche giorno fa è spuntata l’ipotesi di un ponte bis. Una struttura, più alta, da realizzare vicino all’attuale ponte e non interrompere così il traffico dei treni, con annessa, però, una variante della stessa linea. Ancora da definire l’esatta collocazione di questo ponte, che per ora non ha ancora una progettazione e un sistema di finanziamento. Alla riunione erano presenti Regione Veneto, Provincia di Mantova, Rfi, titolare delle linea ferroviaria.

“Questi lavori - spiega Primo Vitaliano Bressanin, presidente di Interporto Rovigo - son fondamentali per completare l’idrovia. I lavori di Rosolina sono in rampa di lancio, mentre quelli di Arquà devono ancora entrare nella fase decisiva. Ma occorre fare presto e rendersi conto che investire su quest’opera permetterà, nei prossimi anni, di risparmiare sui costi di trasporto ed evitare le possibili multe derivanti dal sistema Kyoto”. Bressanin sottolinea che "in Italia il trasporto su idrovia è ad appena lo 0,01%, una cifra irrisoria se paragonata a quella degli altri Stati europei. Occorre incrementare perché il trasporto merci su acqua e il turismo fluviale sono linee strategiche per il futuro. Abbiamo il Canalbianco che è navigabile 365 giorni all’anno, mette in contatto il mare con il cuore della Pianura Padana consentendo di trasportare merci e persone. Perché non sfruttarlo? Occorre investire fondi sulle infrastrutture, poi si trasformeranno in risparmi”.

Senza l’innalzamento dei ponti lungo il Canalbianco non potranno navigare chiatte con carichi ottimizzati di quinta classe.

Le opzioni valutate all'incontro di Mestre saranno messe in relazione alle possibili fonti di finanziamento che potranno vedere la partecipazione di Rfi, Sistemi territoriali, gestore dell’idrovia e strumento operativo di Regione Veneto. Vista la valenza strategica legata alla riqualificazione del ponte sia per la rete ferroviaria che per quella idroviaria, un nuovo tavolo tecnico sarà convocato entro la fine di maggio.

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