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UN CAFFE’ COL CANDIDATO

Raito: “Tante opere, zero debiti”

Leonardo Raito ci riprova, sicuro dei risultati: “In cinque anni il paese è migliorato. Ora speriamo nella Zes”

Raito: “Tante opere, zero debiti”

“In cinque anni il paese è migliorato. Ora speriamo nella Zes”

Arriva al bar dopo una mattina all’università Leonardo Raito, l’eclettico docente universitario di storia, politico, appassionato di calcio e letteratura, e dee-jay nel tempo libero.

Diversamente dalla scorsa tornata elettorale il sindaco uscente, che sembrava dovesse correre nuovamente da solo, se la dovrà vedere con Emanuele Ferrarese. “La lista alternativa la trovo una buona cosa per la vivacità democratica. Dal canto mio posso dire che da cinque anni a oggi questo paese è cresciuto nella consapevolezza di essere una comunità. Lo si nota dalle collaborazioni a tutti i livelli alla disponibilità rispetto alle diverse iniziative del paese”.

La sua giunta ha costruito molto in questo quinquennio: “Abbiamo investito tanto senza accendere mutui, accedendo a finanziamenti regionali o nazionali. In cinque anni due milioni di opere pubbliche”.

“Abbiamo realizzato alcuni miglioramenti per le scuole - aggiunge il candidato sindaco - rifatto gli impianti sportivi e adeguato gli impianti elettrici. I prossimi cinque anni saranno decisivi per lo sviluppo economico di Polesella, con la Zes, la zona economica speciale, che per Polesella dovrebbe significare dai 300 ai 500 posti di lavoro”.

Un altro punto di orgoglio del suo mandato, per Raito è aver sistemato un incrocio pericoloso per la sicurezza stradale e aver sistemato l’attracco fluviale: “Se sei improvvisato non riesci a portare a casa i risultati - spiega da buon amministratore, molto amato in paese - La gente chiede sempre più decoro e di coprire le buche e tagliare l’erba, sono d’accordo. Ma questa è l’ordinaria amministrazione. Noi pensiamo al futuro di Polesella. Io penso alla ripresa economica e al fatto che questo territorio ad esempio esprime un grosso potenziale turistico. Da aprile a ottobre passano grazie alle crociere fluviali 40mila persone. Bisogna dare un motivo per rimanere a Polesella, visitarla, portarli nei luoghi architettonici di pregio. Ecco che il mio sogno è un polo culturale proprio qui. E creare occupazione”.

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