E' tutto già deciso: tribunale al Censer

I soci non si esprimono e formalmente rinviano la discussione a quando il Comune di Rovigo, socio del Censer, sarà rappresentato da un sindaco e non dal commissario prefettizio. Ma la verità è che, purtroppo, si tratta di una decisione di facciata. Lo spostamento del tribunale dal centro al Censer ormai sembra una decisione già presa contro la quale pare sempre più difficile potersi opporre.

Lo spiega bene il prefetto di Rovigo, Maddalena De Luca, che dice chiaramente: "Non si tratta di una velleità ma di una necessità. Il tribunale ha bisogno di una sede unica e di spazi così ampi per ospitarlo tutto in centro a Rovigo non ce ne sono. Il Censer è l'unica possibilità. Ho seguito la vicenda da vicino e posso assicurare che ho incontrato il demanio e sono state fatte tantissime ipotesi ma al Censer non c'è alternativa. L'ex caserma Silvestri? Purtroppo altri progetti sono già in fase avanzata, anzi avanzatissima. Siamo già all'esecutività e per quanto riguarda l'ex carcere di via Verdi il discorso è lo stesso. Ormai è già stato destinato ad altro. Ripeto, purtroppo c'è una oggettiva difficoltà per il tribunale a Rovigo che si trova in sedi dislocate ed è normale che il ministero della giustizia abbia avviato una fase esplorativa a fronte della necessità oggettiva".

E così, anche se l'assemblea dei soci del Censer, convocata oggi pomeriggio, rinvia la discussione sullo spostamento, il progetto sarebbe già scritto e depositato sul tavolo: il ministero della giustizia acquisisce il corpo centrale dell'ex zuccherificio cedendo, in cambio, al Comune di Rovigo, l'ex questura di vicolo Donatoni. E se un altro posto in centro abbastanza ampio per ospitare tutto il tribunale non c'è e l'alternativa è già pronta sul tavolo, cosa potrà fare poi, in concreto, il prossimo sindaco? Forse i pugni sul tavolo qualcuno avrebbe dovuto batterli prima!