VOCE
Il caso Zes
10.05.2019 - 21:24
Non sarà la marcia su Roma, ma i sindaci polesani sono pronti ad andare a Roma per andare in pressing sul governo a favore della Zes in provincia di Rovigo e a Marghera. I ritardi del governo Lega-5Stelle sulla Zona economica speciale in veneto hanno già sollevato le critiche di Confindustria e dei sindacati polesani. Sulla stessa linea anche i sindaci dei Comuni polesani interessati e il presidente della Provincia, a nome di tutto il territorio. E così mentre Daniele Chiarioni, primo cittadino di Occhiobello, ha già detto di essere pronto ad iniziative eclatanti, il presidente Ivan Dall’Ara ha aggiunto che se servirà pianterà la tenda davanti alla sede del governo per protestare contro i ritardi per la Zes. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto azioni comuni ed anche gli altri sindaci non si tirano indietro.
Marco Trombini, sindaco uscente di Ceneselli, ed ex presidente della Provincia parla chiaro: “Noi rispettiamo le istituzioni e lo faremo anche in questa partita, ma deve essere chiaro che non possiamo farci scappare l’opportunità della Zes. Tutto il territorio deve essere unito in questa rivendicazione, che non è una nostra velleità, sia chiaro, perché è stata l’Europa ad individuare quest’area come zona economica speciale e meritevole di determinati benefici economici. Ed allora devono fare la loro parte anche i nostri parlamentari e quei politici che sono stati eletti grazie al voto dei polesani, non possono chiamarsi fuori o far finta di niente”. Trombini si riferisce soprattutto ad Antonietta Giacometti, onorevole della Lega e Roberta Toffanin, senatrice di Fi, in Parlamento con il voto dei polesani. Onorevole è pure Piergiorgio Cortelazzo, coordinatore provinciale di Fi, ma eletto nel collegio di Legnago.
Anche Nicola Garbellini, primo cittadino di Canaro, ieri alla trasmissione La Vostra Voce on air, su Delta Radio, ha detto che “credo che se il governo continuerà ad ignorare il nostro territorio si dovrà andare a Roma per far sentire la nostra presenza e la nostra voce. Su questa battaglia il territorio è unito, ci sono le categorie economiche, i sindacati, i sindaci. Dovremo esserci tutti, amministratori ed ex amministratori, ed apprezzo molto il lavoro di coordinamento del presidente della Provincia. L’occasione è di quelle che capita una sola volta quella che potrebbe portare il Polesine al salto di qualità”.
Leonardo Raito, sindaco di Polesella, parlando del possibile no del governo non ha dubbi: “Sarebbe un pesante schiaffo a un territorio che merita di avere le opportunità che hanno altri territori. Mi pare che lo stallo sia legato all’anomalia di una maggioranza di governo anomala e poco coesa. Politicamente, poi, sarebbe uno smacco per la Lega che in Regione si dice a favore dello sviluppo economico e a Roma si dimostrerebbe in realtà incapace di difendere interessi e prospettive del Veneto. Detto questo non disperiamo dato che c’è ancora del tempo. I polesani sono laboriosi e capaci di trovare soluzioni a prescindere. Comunque dobbiamo continuare a crederci”.
E proprio ai sindaci dell’area Zes si rivolge direttamente - con una nota - l’ex assessore regionale Renzo Marangon. E lo fa per consigliare “ai miei amici sindaci di non sbagliare bersaglio nella protesta: il nemico, nel vero senso della parola, è la componente governativa che fa capo al Movimento Cinque Stelle e non l’intero governo. Loro, solo loro - sostiene Marangon, che dunque assolve la Lega - frenano sia la legge sulla autonomia del Veneto che l’avvio delle zone economiche speciali al Nord”. E questo - conclude Marangon - “ha tutto il sapore della beffa, perché solo la proposta della Regione Veneto è arrivata fino ad ora”.
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