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TERRORE SULLO SCUOLABUS

“Il suo alito puzzava di vino”

Il racconto dei carabinieri che lo hanno arrestato. E si scopre che lavorava anche al Csa di Adria

Si schianta in scuolabus, lascia i bimbi e fugge. Arrestato

Il racconto dei carabinieri che lo hanno arrestato. E si scopre che lavorava anche al Csa di Adria

"Il suo alito puzzava di vino". Lo dicono i carabinieri che, dopo una incredibile fuga, hanno prima fermato, quindi arrestato Deniss Panduru, 51 anni, il romeno, residente a Rovigo, divenuto immediatamente un nome noto in tutta Italia, per un incredibile episodio che, venerdì 17 maggio, ha avuto eco nazionale.

Mentre era al volante dello scuolabus, si sarebbe ribaltato sui tornanti di Arquà Petrarca. Avrebbe fatto uscire i bambini, poi, visto che non erano soli, poiché stavano arrivando altre persone, sarebbe fuggito. Una incredibile fuga a piedi di circa otto chilometri, sino a quando non è stato arrestato in zona Este. Undici i bimbi feriti, nessuno dei quali gravemente.

Sottoposto al test dell’etilometro, avrebbe fatto registrare un tasso di 0,32. Dopo due ore di fuga per i boschi. Comunque troppo per un guidatore professionale, che dovrebbe avere un tasso pari a zero.

Una vicenda che ha toccato anche Adria. Dal momento che, per tutta la giornata di ieri, si sono susseguite notizie sul fatto che Panduru lavorasse al Csa di Adria.

“Che attività svolge nel Centro Servizi Anziani di Adria, Deniss Panduru, l’autista dello scolabus che si è rovesciato ad Arquà Petrarca?”, ha infatti domandato, il consigliere comunale del partito democratico Gino Sandro Spinello, con una interrogazione al sindaco.

“Questa mattina (ieri mattina per chi legge, ndr) - prosegue Spinello - ho ricevuto numerose segnalazioni sia da parte di familiari degli ospiti che  da dipendenti  stessi della casa di riposo; segnalano che Denis Panduru, l’autista del pulmino scuolabus   fuggito dopo che il pulmino che si è rovesciato ad Arquà Petrarca causando il ferimento di undici ragazzi che erano a bordo sarebbe  la stessa persona che, da un certo periodo a questa parte, ogni mattina, dalle 9.30 alle 11.40 svolge  una non meglio precisata attività lavorativa all’interno della struttura”.

Da qui la istanza di Spinello. “Chiedo - dice, rivolgendosi al sindaco - di verificare con la massima urgenza: se quanto segnalato corrisponde al vero? E in caso di risposta affermativa quali mansioni ha svolto Quali sono le motivazioni della sua presenza al Csa (dipendente da ditta esterna,  progetto lavori socialmente utili, inserimento persone svantaggiate, eccetera); la vicenda, che ha avuto un’enorme rilievo mediatico, se confermata sarebbe motivo di  ulteriori preoccupazioni e apprensioni  nell’opinione pubblica per la delicatezza e la ‘vulnerabilità’  delle attività svolte nella nostra Casa di Riposo”.

A rispondere, senza difficoltà, è la presidente stessa del Csa, Sandra Passadore. La realtà è parzialmente differente: è vero che Panduru presta la propria opera alla casa di riposo locale. Ma non ha alcun rapporto di dipendenza con questa: né diretta né indiretta. Non è, cioè, dipendente di coop che lavorino per il Csa. Si troverebbe a fare lavoretti di pubblica utilità alla struttura cittadina, sostanzialmente a titolo volontario.

“Viene da noi - conferma Passadore - a tagliare l’erba o a fare altri lavoretti. Nessuno, ha mai avuto modo di lamentarsi del suo operato. Anzi: qui è apprezzato da tutti, quello che è accaduto ha veramente stupito”.

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