VOCE
Commercio
22.05.2019 - 20:08
Il centro storico si ritrova senza Dolcezze. E non parliamo di carezze, smancerie o baci mandati a destra e a manca. Ma del negozio di dolciumi, Dolcezze si chiama, che da 27 anni offre prelibatezze, bomboniere e oggettistica in piazza Vittorio Emanuele, proprio di fronte alla sala della Gran Guardia. Un negozio che si prepara alla chiusura, come dimostrano i cartelli affissi alle vetrine, dove annunciano “Svendita totale”.
Dolcezze chiuderà definitivamente il prossimo 30 giugno, ancora poco più di un mese, quindi, e poi niente più confetti e cioccolatini, caramelle old style e confezioni regalo. Valeria Zerba, la storica titolare che gestisce il negozio dal 1992 spiega che “io chiudo in bellezza, perché in tutti questi anni l’attività è sempre andata benissimo. Anche adesso la clientela è molto affezionata e non manca. Di certo non chiudo per crisi, ma a 68 anni credo di aver fatto abbastanza. L’unica amarezza, almeno fino a questo momento, è che nessuno si sia fatto avanti per rilevare questa attività. Da un po’ di tempo ho messo in vendita la licenza, qualcuno si era fatto avanti, poi però niente di concreto e senza alcuna proposta seria. Non so per quale motivo, eppure l’attività è ben avviata, i clienti ci sono, basti vedere quanta gente entra per acquistare leccornie e dolciumi”. Di sicuro, quindi, tra poche settimane un altro pezzo storico del commercio del centro lascerà la città. Eppure solo ad entrare in Dolcezze si viene proiettati nel magico mondo dei dolciumi e quasi ci si ritrova immersi in un’atmosfera quasi “ottocentesca” dove gli espositori e i dolci sembrano fatti apposta per stuzzicare palato e fantasia, a misura di bambino, ma anche di appassionato.
L’addio di Dolcezze è anche il segno dei tempi e del centro storico di Rovigo che fatica a ripartire. “Io - continua Zerba - ho sempre lavorato di sabato e domenica, durante gli eventi ho sempre tenuto aperto, per offrire questa opportunità alla clientela. Certo 20 anni fa la concorrenza dei grandi centri commerciali era meno pressante, ma il mondo va avanti così. Occorre avere passione per questo lavoro, certo ci sono dei sacrifici, ma chi non li fa?”.
Ancora poche settimane e poi un’altra serranda si abbasserà, non per crisi o motivazioni economiche, ma per, almeno per ora, mancanza di ricambio. E allora parafrasando Humphrey Bogart non resta che dire: è il commercio, Dolcezza, e tu non ci puoi fare niente.
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