VOCE
MERCATONE UNO
31.05.2019 - 14:38
Era passata solo una settimana da quando - così raccontano i lavoratori - la proprietà del Mercatone Uno si era presentata nello stabilimento stringendo le mani e chiedendo ai dipendenti uno sforzo: "Stringete i denti che fa poco si risolve tutto". E poi, dalla sera alla mattina, il fallimento. Lo stabilimento chiuso e un sms ricevuto che avvisava i 42 dipendenti dello stabilimento di Occhiobello di non presentarsi a lavoro. Tanto, avrebbero trovato tutto chiuso.
E così il futuro di 42 lavoratori e altrettante famiglie è stato distrutto in pochi attimi. Ma loro non si vogliono arrendere e muniti di striscioni, bandiere e megafoni, hanno cominciato la loro protesta, davanti alla serranda abbassata dello stabilimento di via Eridania 46. "Dipendenti fornitori e clienti vittime innocenti", "Svenduti ad una società fantasma", "Mercatone uno, non lavora più nessuno" sono solo alcune delle frasi scritte su cartelloni e lenzuola che i lavoratori hanno esposto davanti al Mercatone Uno.
"La nostra priorità come sindacato è chiedere la cassa integrazione straordinaria per dare un po' di respiro ai lavoratori che sono rimasti a casa ma che continuano a dover pagare le bollette", ha commentato il sindacalista Marco Bonon, segretario interprovinciale di Padova-Rovigo della Fisascat-Cisl. "Mi sono sentito in dovere di essere presente qua con i lavoratori - ha commentato Cristiano Corazzari, assessore regionale polesano - La regione è al fianco dei lavoratori e sta seguendo a procedura. Obiettivo primario la riapertura dei punti vendita e in questa fase di garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori. Questa è una realtà importantissima per il Polesine e spero davvero che tutte le istituzioni siano vicine ai lavoratori, governo per primo. Questo rappresenta un caso emblematico di mala gestione".
E' intervenuta al presidio dei lavoratori, che hanno gridato al megafono per tutta la mattinata "Vogliamo lavorare", anche il neoeletto sindaco di Occhiobello, Sondra Coizzi. "Questa è una azienda storica del territorio. Ancora ricordo quando qua era tutta campagna e il Mercatone Uno fu una delle prime a comparire - racconta Coizzi - E piano piano si è sviluppato diventato una realtà importante del territorio che ora è in una crisi profonda difficile da risolvere. A meno che non ci si metta tutti insieme per risollevarla. E come? Ora voglio chiamare e mettere in contatto tutti i sindaci dei comuni che ospitano i punti vendita. Mettiamoci tutti insieme, noi possiamo fare da capofila per dare una mano all'azienda, ai lavoratori e a tutti i fornitori. Ridiamo dignità ai nostri lavoratori, alle nostre famiglie, al nostro territorio".
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