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Verso il ballottaggio

Urbanistica e lavori fermi, che fare?

A Palazzo Nodari tanti problemi da risolvere. I Piruea continuano ad essere un punto interrogativo

Urbanistica e lavori fermi, che fare?

E il nuovo sindaco come la risolverà? Una domanda che in città si pongono in molti, e riferita a molte problematiche aperte. Situazioni che da tempo chiedono una soluzione, problemi che i rodigini si aspettano di vedere ai primi posti dell’agenda del nuovo primo cittadino. Monica Gambardella o Edoardo Gaffeo. Uno di loro due da domenica notte, il ballottaggio scatterà alle 23, sarà sindaco di Rovigo e da subito dovrà mettere mano alla cura e ai programmi della città.

Dalle buche nelle strade alla situazione del commercio, dai tanti vuoti urbani ai servizi sociali. Sono tanti i temi che la nuova amministrazione dovrà affrontare. Alcune criticità sono di vecchia data, in attesa di risposte da mesi, anzi da anni. E sono queste risposte che il nuovo sindaco deve dare. Che fare, ad esempio, dei tanti Piruea (strumenti urbanistici) attivati e non ancora portati a completamento? Come risolvere il caso Baldetti? Che vede il bilancio di palazzo Nodari sotto scacco da anni per il project financing della realizzazione del polo natatorio. E a proposito di project, quali decisioni adottare per il cimitero di viale Oroboni? E il bando periferie, con il recupero dell’ex ospedale Maddalena? Come portare avanti una progettualità che la vecchia amministrazione comunale non è riuscita a disincagliare? E la viabilità? Va riordinata, pensando anche al tema dei parcheggi, e come? E poi il tema delle aziende partecipate, ci sono cda e nomine che presto arriveranno a scadenza, la nuova amministrazione che posizione prenderà? Quale sarà la linea?

Temi che sono sul tavolo da tempo e che non possono essere rinviati.

L’argomento Piruea, ad esempio, gira negli uffici del settore urbanistica da oltre un decennio. Strumenti urbanistici che vedevano la collaborazione fra Comune e imprenditori, alcuni sono stati realizzati, alcuni sono naufragati, ma molti sono ancora in itinere. E lo saranno come minimo fino al 2019.2020. Ma il Comune è pronto a metterci mano per un report definitivo e per farli arrivare a compimento? E le fidejussioni, le garanzie che il privato avrebbe dovuto versare, ci sono? Il Comune è pronto a portare avanti l’opera nel caso il privato non fosse in grado di farlo, e ad incassare la relativa garanzia? Piruea e urbanistica, settore che nei mesi scorsi era finito al centro delle polemiche per una paralisi nelle pratiche e autorizzazioni. Molti gli imprenditori che avevano lamentato un’eccessiva ingessatura di tutto il sistema, con cantieri fermi o che non riuscivano a partire. Come si comporterà la nuova giunta comunale?

Fra i principali Piruea da portare avanti c’è quello di piazza Duomo, per la riqualificazione di uno dei punti centrali e storici della città. Dal report di un paio di anni fa era emerso che dei 17 Piruea attivati solo cinque erano arrivati in fondo con esito positivo e la realizzazione dell’opera speciale prevista (il bene pubblico che il privato si è impegnato a realizzare in cambio di investimenti e costruzioni private). In fase di ultimazione, poi risultava il Piruea di via Chiarugi.

Cinque strumenti urbanistici, poi, erano definiti “in corso di attuazione” (in via Stacche, via Belfiore, via Scadonia, via Livello e Grignano). In due Piruea erano state iniziate solo parzialmente le opere di urbanizzazione senza che fosse stata realizzata alcuna opera speciale. In questi due casi i cantieri risultavano in stato di abbandono. Si tratta dei Piruea di viale Tre martiri (165mila euro per la sistemazione di via Bonatti e via Boscolo) e Buso (per una pista ciclabile). E ancora: un Piruea con una variazione dell’opera speciale (67mila per la copertura di una palestra). Un Piruea, poi, era considerato in fase di variazione per modifica dell’opera speciale (il Piruea Angelo Custode, in centro, per la realizzazione di appartamenti in cambio di un parcheggio scambiatore per 95 posti auto, valore di 111mila euro).

E non dimentichiamo i colossali flop: il Piruea di via De Polzer, di cui non sono mai stati nemmeno ritirati i permessi di costruire (realizzazione di appartamenti in cambio del completamento di via De Polzer fino a via della Costituzione, valore 321mila euro a carico della 6M, la società dei congiunti dell’ex vicesindaco Flavio Mancin). Il Piruea di via Padova è stato sospeso per un ricorso al Tar (realizzazione di appartamenti in cambio di opere per 397mila euro: pista ciclabile di via Asiago, sistemazione portici di via Badaloni, spogliatoi campo di Boara Polesine). Insomma la carne al fuoco, per chi vuole rilanciare urbanistica e centro, non manca. Al nuovo sindaco le risposte da dare alla città.

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