VOCE
Economia
03.06.2019 - 19:33
"Per questo governo 26mila posti di lavoro non sono una priorità". E' amaro il commento di Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia Rovigo, sull'esito del vertice romano, con il ministro Lezzi, dei 5 Stelle, sulla Zes. Un vertice che, di fatto, ha stoppato la Zona economica speciale per Marghera e Polesine, rimandando tutto alla fine dell'anno.
Marinese, in una nota ha così riassunto il risultato dell’incontro: "L’incontro di oggi, dove la titolare del dicastero, sulla base delle proposte presentate dall’Associazione degli industriali ha evidenziato la necessità e l’opportunità che le Zes per il Centro Nord debbano rientrare in un piano organico da inserire a settembre nella legge di bilancio, lascia solo parzialmente soddisfatta Confindustria Venezia e Rovigo. L’associazione, ringraziando per il coinvolgimento di Confindustria nazionale e Confindustria Veneto nell’individuazione delle aree di crisi complessa, ha manifestato la propria delusione sui tempi, avendo già elaborato e predisposto un proprio piano industriale”.
E ancora: “Apprendiamo con favore che il ministro Lezzi ha deciso di estendere le Zes anche al Nord e pertanto di inserire nella prossima finanziaria l’argomento all’ordine del giorno - dichiara il presidente Vincenzo Marinese - Abbiamo tuttavia ritenuto che potevamo già nel decreto crescita introdurre le Zes nel Veneto includendo i porti franchi. Poiché ritenevamo che 26.600 posti di lavoro fossero una priorità per questo governo. Si vede che così non è, e dunque bisogna attendere l’autunno. Ne prendiamo atto e ci auguriamo che quanto è stato affermato non venga disatteso. E lo diciamo solo ed esclusivamente nell’interesse del lavoro e della riduzione del tasso di disoccupazione che sta diventando insostenibile. Ricordiamo che stiamo crescendo dell’appena 0,1% e che le ore di cassa integrazione straordinaria stanno aumentando. Il nostro lo abbiamo fatto con generosità e lungimiranza e non possiamo e non vogliamo sostituirci alla politica che dovrebbe utilizzare le imprese per generare posti di lavoro e consentire di realizzare investimenti in modo sereno nell’ottica di un solo obiettivo: creare occupazione e ricchezza”.
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