VOCE
Economia
07.06.2019 - 21:46
Erika Stefani a Rovigo
“Stiamo lavorando ad un emendamento per inserire la Zes per Marghera e il Polesine nel decreto crescita”. Il ministro per affari regionali e autonomia Erika Stefani, ieri a Rovigo, ha spiegato che per la Zes in veneto “non è ancora detta l’ultima parola. Capisco benissimo la delusione dei sindaci e dei politici polesani, perché è stata anche la nostra delusione. Ma la prossima settimana porteremo in commissione un emendamento per inserire la Zes per Polesine e Marghera nel decreto crescita, ci sta lavorando l’onorevole Giorgia Andreuzza”.
E ancora: “Il Polesine ha determinate caratteristiche e requisiti che lo rendono particolare e diverso dal resto del Veneto, inutile negarlo, per questo la Ue l’ha indicato come zona Zes. Noi parlamentari del Veneto cercheremo di far cambiare idea la ministro Lezzi”. Impossibile a questo punto evitare un riferimento alla questione autonomia regionale: “Da un anno ci stanno prendendo in giro. Di Maio dice che la normativa deve essere rivista. Il ministro Lezzi che non l’ha ancora letta, almeno si mettessero d’accordo. Eppure alle elezioni del 26 maggio oltre il 30% degli italiani ha sposato la linea della lega. L’indirizzo che è stato dato è chiaro. Al Consiglio dei ministri di martedì prossimo porteremo la questione autonomia”.
E di Zes si è parlato anche ieri mattina alla trasmissione radiofonica su Delta Radio la Vostra Voce on air. Ospite nella redazione della Voce il sindaco di Stienta Enrico Ferrarese: “Noi non ci fermiamo - ha detto - e non ci rassegniamo a quanto deciso dal ministro per il Sud. Lunedì c’è una riunione in Provincia, con sindaci e Confindustria. Vedremo il da farsi, ma più di qualcuno di noi amministratori è dell’idea di organizzare qualcosa per far sentire la voce del territorio anche a Roma. Temevo che il vertice convocato lunedì scorso dal ministro non avrebbe portato risultati positivi, ma avrebbe bloccato la nostra protesta organizzata davanti al ministero”.
E ancora: “Noi sindaci abbiamo delle responsabilità verso i nostri cittadini e verso il nostro territorio. La Ue ha identificato il Polesine e Marghera come territori con determinati requisiti per ottenere la Zes, non capisco perché il ministro abbia voluto fermare un progetto già pronto. Che non sarebbe andato a sovrapporsi con altre Zes del sud, perché c’erano caratteristiche specifiche. In ogni caso su questa partita il Polesine è unito, e non vogliamo arrenderci”.
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