VOCE
Badia Polesine
08.06.2019 - 19:34
Il cda della casa di riposo si apre alle possibilità di un progetto “Dopo di noi” per il Villaggio del sole e dell’esternalizzazione di alcuni servizi. Queste, in sintesi, le novità annunciate dal cda della Casa del sorriso nel corso dell’ultimo consiglio comunale, convocato quasi esclusivamente per fare il punto sulla difficile situazione dell’ente. Il presidente Tommaso Zerbinati ha iniziato con un’approfondita relazione sui bilanci del 2018, la cui differenza tra previsionale e consuntivo è un risparmio di 77mila euro.
Un dato positivo, anche se, come ha chiarito Zerbinati, “se si è riusciti a fare delle economie è perché l’ente non ha funzionato a pieno regime”. Dopo aver citato alcune iniziative già note per contribuire al risanamento del bilancio, tra cui la rimodulazione delle rette e il via libera per il cambio di 10 posti da primo a secondo livello assistenziale, il presidente ha annunciato che si sta valutando l’esternalizzazione a cooperative dei nuclei con pochi posti letto. “È una soluzione che può essere più performante - ha detto Zerbinati - e nessuno dei nostri dipendenti verrà licenziato. L’idea sarà comunque abbandonata qualora non si riscontrassero delle economie”.
La relazione è proseguita affrontando le possibili soluzioni per il Villaggio del sole, i cui lavori sono sostanzialmente terminati. “Sono 5 mini appartamenti - ha proseguito il presidente - ed oggi il territorio richiede servizi diversi rispetto a quando è stato pensato il Villaggio del sole. Tra questi c’è quello relativo alla disabilità adulta, ed è qui che stiamo facendo una valutazione: nel prossimo piano di zona chiederemo l’inserimento di un progetto ‘Dopo di noi’”. In cantiere anche l’iniziativa “La palestra della salute”, in modo tale che possa essere utilizzata anche da esterni a pagamento.
“La situazione che si evince leggendo i bilanci non è poi così rosea - ha puntualizzato il capogruppo di Adesso Badia Gianni Stroppa - anzi, è un po’ preoccupante”. Partendo da questa premessa, l’ex vicesindaco ha portato al pettine alcuni nodi, tra i quali la spaccatura interna al cda dopo il voto contrario al momento dell’approvazione del bilancio, e l’annunciata riforma delle Ipab rinominata dal capogruppo “Godot”. Intollerabile poi, secondo la minoranza, che l’accreditamento dei posti abbia avuto dei ritardi a causa della mancanza di planimetrie aggiornate della struttura.
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