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"L'autonomia non s'ha da fare"

La Lega insiste, il governo blocca tutto: meglio tenersi stretto il consenso del Sud

Anpi, il caso sul tavolo di Conte

C’è poco da fare, o da sperare: l’Autonomia del Veneto (così come di Lombardia ed Emilia Romagna) fino a quando ci sarà questo governo non si farà. Questa volta a dirlo, superando in corsa i 5 Stelle, è stato lo stesso premier Giuseppe Conte: “E’ impensabile fare l’autonomia differenziata sganciando le regioni del Nord dal Sud... Non si può acuire il divario fra Nord e Sud”. Che è come tornare al punto di partenza. Anzi, che è come mettere una pietra tombale sul progetto votato a stragrande maggioranza dai veneti con il referendum di due anni fa.

Da Bruxelles Toni Da Re, eurodeputato della Lega e leder dei leghisti veneti, non la prende bene. “L’autonomia la portiamo a casa, su questo non ci sono dubbi. Certo, con i 5 Stelle ci sono frizioni tutti i giorni, ma sull’autonomia non si discute”. Insomma: c’è tanta confusione sotto il cielo. Ad acuirla ancora di più - se possibile - un sondaggio secondo il quale l’autonomia viene bocciata dal 53% degli italiani, preoccupati che si tolgano risorse al Sud per lasciarle al Nord. E in questo 53% c’è la stragrande maggioranza degli elettori dei 5 Stelle. E si capisce tanto di quello che sta succedendo, e che rischia di innescare una nuova “questione settentrionale”.

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