VOCE
Adria
20.06.2019 - 20:18
La comunità di Valliera è decisamente contraria alla chiusura del passaggio a livello ferroviario in via Scolo Branco.
Questo è quanto emerso chiaramente nell’assemblea pubblica dell’altra sera nel centro civico di via Cavedon alla presenza del sindaco Omar Barbierato con l’assessore Marco Terrentin, il consigliere delegato alla viabilità Enrico Bonato e il consigliere delegato per la frazione Simone Visentini.
Si è sentita qualche voce in linea con l’amministrazione comunale disposta alla trattativa con Rfi per eventuali compensazioni in opere pubbliche, ma la maggioranza è fortemente preoccupata per i disagi che ne deriveranno. Oltre al fatto che diverse attività commerciali risulterebbero sicuramente penalizzate da un’eventuale chiusura.
Tuttavia al momento nulla è deciso, il sindaco ha dato appuntamento tra due settimane: nel frattempo chi avrà proposte da fare per andare a trattare con Rfi potrà inoltrarle a Visentini, poi l’amministrazione comunale si prenderà qualche giorno per valutarle, quindi riferirà nella successiva all’assemblea pubblica, appunto tra due settimane.
La cosiddetta proposta di compensazioni illustrata da Terrentin, che ha letto anche il verbale della riunione avvenuta in Regione il 29 maggio scorso, non solo non ha convinto ma ha ulteriormente allarmato i cittadini, in modo particolare i residenti. Si parte dalla proposta di rendere trafficabile una stradina bianca che da metà Scolo Branco conduce ad alcune abitazioni interne, stradina un tempo usata solo per moto e bici, mentre le auto passano solo una alla volta.
Quindi verrebbero fatti degli espropri per allargarla e consentire il passaggio per poi far sbucare tale strada in via Ferruccio Parri nel cuore del nuovo quartiere residenziale sorto davanti alla chiesa, dove le strade sono solo a uso interno dei residenti: scontato che il quartiere verrebbe sconvolto dal passaggio di mezzi che vanno a immettersi nella Sr443. Oltretutto proprio nelle vicinanze del futuro incrocio insiste un negozio di alimentari, quotidianamente frequentato dalle persone del paese e non solo, in larga maggioranza anziane che arrivano in bici o a piedi.
Inoltre nel periodo estivo si fermano molti turisti per prendersi pane fresco, panini e altro prima di raggiungere la spiaggia.
Così pure poco convincente la soluzione di realizzare un parcheggio eliminando la casa del casellante: l’area è del tutto insufficiente.
Sulla "Voce" di venerdì 21 giugno l'articolo completo.
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