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L’intervista

Cristina Folchini: “Chi va da solo perde”

L'esponente di Fi si appresta a lasciare la presidenza di Asm Set: “Abbiamo lavorato bene. Molto bene”.

Cristina Folchini: “Chi va da solo perde”

Un gran bel risultato alle elezioni Europee, dove la sua corsa era di “sacrificio”, a disposizione del partito. Una corsa alle comunali dove Forza Italia ha perso pezzi presentandosi frantumata e restando senza un consigliere comunale. E nei prossimi giorni - dopo l’approvazione di un Bilancio con i fiocchi - la fine dell’esperienza alla presidenza di Asm Set. Cristina Folchini si appresta a voltare pagina.

In qualsiasi modo la si pensi, lei è sempre stata una combattente. E negli ultimi mesi ha rivissuto - questa volta da fuori - l’esperienza di un sindaco mandato a casa dai propri consiglieri di maggioranza, proprio come era accaduto a Bruno Piva con il quale lei faceva l’assessore.

E adesso? “Di certo non resterò senza nulla da fare - risponde con un sorriso - Io ho il mio lavoro, che mi piace e che ho sempre continuato a fare mettendoci tutto l’impegno possibile, e di certo continuerò ad essere impegnata politicamente. Come lo vedremo...”.

E aggiunge: “Devo dire che ho trovato il far cadere il sindaco una pessima azione da parte di tutti i consiglieri che sono andati a firmare. E questo per dire che non ho condiviso quello che ha fatto il nostro ex consigliere Vani Patrese. Patrese ha fatto un grande errore: hanno fatto decadere il sindaco senza avere una strategia”.

“Come ho detto - dice ancora la Folchini - il mio impegno politico continuerà, ci mancherebbe. Anche perché di lavoro per ricostruire il centrodestra a Rovigo ne occorre davvero tanto. Prendete Forza Italia. Anche qui in Polesine è dilaniata dall’individualismo dei singoli. Un individualismo che abbiamo pagato a carissimo prezzo. Non è un caso se questa volta restiamo senza neppure un consigliere comunale. L’individualismo di alcuni ci ha portato a presentarci divisi in varie liste. Qualcuno invece se n’è andato all’ultimo. E adesso c’è un partito che va ricostruito alla base con persone che lavorino per la squadra e non per se stessi. Perché questo, lo ripeto, è stato uno dei nostri errori più gravi”.

L'intervista completa sulla Voce in edicola domenica 23 giugno.

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