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Il commercio in cerca di risposte

Il sindaco Gaffeo: “Aperto il tavolo di lavoro con le categorie per studiare misure e partecipare a bandi”

Il commercio in cerca di risposte

Tre vetrine chiuse in pochi metri di portico. E poi un altro negozio vuoto nella via parallela, via X Luglio. E ancora, attività che faticano a decollare o che se ne vanno, in piazza Annonaria. Il commercio in centro storico continua a languire, lo si dice da tempo, e attende le misure che il nuovo sindaco Edoardo Gaffeo dichiara di avere allo studio.

Via Cavour è una delle vie del cuore della città, tra piazza Vittorio Emanuele, piazza Merlin, a fianco del conservatorio, una stradina dove certe sere pulsa la movida, e dove il passaggio di persone, e giovani, è costante. Eppure in circa 20 metri ben tre vetrine campeggiano vuote, attività commerciali che hanno alzato bandiera bianca. Nella parallela via X Luglio un altro spazio risulta in cerca di identità e nell’adiacente piazzetta Annonaria i box commerciali sono in perenne attesa di rilancio e valorizzazione. Fra questi il Maccallan’s pub, alla finestra del nuovo bando emanato dal comune nelle scorse settimane. Il problema del commercio nel centro di Rovigo dura da anni. Negli ultimi mesi sono molti i commercianti che hanno annunciato liquidazioni totali e chiusure. Qualche negozio poi ha riaperto, altri hanno già più di un “nulla di fatto alle spalle”, altri si sono trasferiti in altri punti sperando in miglio fortuna.

Ed è forse per affrontare direttamente questa situazione che il sindaco Gaffeo ha tenuto direttamente per sé la delega del commercio. “Abbiamo aperto - dichiara il primo cittadino - il tavolo di lavoro e del dialogo. Stiamo ragionando con le associazioni di categorie per studiare il modo di rivitalizzare il settore”. Fra gli obiettivi “la partecipazione ai fondi per i distretti urbani del commercio. Capire quali aree della città, oltre al centro storico, ci possono rientrare. Al momento stiamo definendo la partecipazione a bandi e alla definizione di parametri per favorire la permanenza e l’insediamento di nuove attività. Ad esempio forme di incentivi fiscali. Ci sono fondi regionali, poi, a cui accedere, insomma spazio di manovra ce n’è. Di sicuro tutte misure e linee strategiche da impostare e affrontare in piena collaborazione con le associazioni di categoria”. L’intervento è sul doppio binario: “Da curare anche l’aspetto degli eventi in centro, aspetto disgiunto rispetto a quello dei bandi e delle risorse, ma da tenere unito perché sono gli eventi che fanno arrivare le persone in città e che contribuiscono a renderla attraente”. Ci sono delle idee in cantiere, quindi; una strategia che deve essere affinata e portata avanti nelle prossime settimane. Nella consapevolezza però che il commercio ha bisogno di linfa subito, altrimenti l’emorragia del centro non si fermerà.

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