VOCE
Badia Polesine
27.06.2019 - 21:01
Anche San Teobaldo avrà presto un volto. Come annunciato poche settimane fa, l’urna che contiene i resti scheletrici del Santo nella chiesa di San Giovanni Battista è stata riaperta mercoledì 26 per permettere a un gruppo di studiosi dell’Università di Padova di condurre le prime indagini utili alla ricostruzione facciale.
Dopo Sant’Antonio e San Valentino, il patrono di Badia sarebbe il terzo a veder ricostruito il proprio volto.
“Le cronache non menzionano mai la sepoltura e quindi le ossa non dovrebbero essere andate incontro ai processi degenerativi che avvengono naturalmente durante la deposizione a terra - sottolinea Alberto Zanatta del team composto da Nicola Carrara, Cinzia Scaggion, Monica Panetto, Gilberto Artioli dell’Università di Padova e Luca Bezzi di Arc-team - Ci attendiamo ossa in ottimo stato di conservazione e ben leggibili”.
“E’ proprio questo elemento - aggiunge Nicola Carrara, coordinatore del gruppo - a permetterci di essere ottimisti anche sulla qualità del dna che andremo a estrarre: ci aiuterà a inquadrare l’area di provenienza del Santo e a verificare la presenza o assenza genetica del Mycobacterium leprae, agente della lebbra. Le cronache riportano infatti che San Teobaldo morì nel 1066 a causa di questa malattia: se così fosse, avremo un dato scientifico che ne mostrerebbe la presenza in Europa almeno 100-150 anni prima della grande epidemia del XII-XIV secolo”.
Durante le indagini, gli studiosi hanno condotto uno studio antropologico dei resti per la determinazione del sesso, dell’età di morte e di eventuali anomalie e patologie e hanno effettuato un rilievo 3D delle reliquie tramite tecniche di “Structure from motion” e “Multiple-View Stereovision”. Ora le ricerche continueranno all’Università di Padova: è previsto lo studio del dna per definire il tipo etnico e la presenza di eventuali agenti patogeni, la ricostruzione facciale forense con tecniche digitali e la preparazione di un video 3D del viso ricostruito. Lo studio è stato fortemente voluto dalla comunità ecclesiastica e locale: le indagini sono finanziate da Lions Club Badia Adige Po, Crab, Società Operaia, Inter Club, Arma Aeronautica, Amici di San Teobaldo, Pro loco, Ctg e dalla comunità di Sossano. L’idea di ricostruire il volto di San Teobaldo sorse lo scorso anno nell’ambito delle Giornate di Studio Teobaldiane, tenutesi a Saint Thibault des Vignes, in Francia. I fedeli avranno tempo fino a questa sera alle 22 per venerare i resti del santo patrono in chiesa.
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